La Nuova Sardegna

Cagliari

Pili: lago dei veleni a Furtei, tutte le colpe di Cappellacci

Pili: lago dei veleni a Furtei, tutte le colpe di Cappellacci

Elezioni regionali, il candidato presidente ex Pdl presenta un docufilm contro il governatore

07 febbraio 2014
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CAGLIARI. Mauro Pili all’attacco di Ugo Cappellacci: «La vicenda del lago dei veleni di Furtei è la più grave commistione tra politica e inquinamento dell’ambiente in Sardegna». Il candidato presidente della Reigone, deputato ex Pdl alla guida la «Coalizione del popolo sardo», punta ancora sulle presunte responsabilità che nella vicenda ha avuto il presidente della Regione Ugo Cappellacci.

«I misfatti della Sardinia Gold Mining furono nascosti e lui era il presidente del consiglio d’amministrazione», denuncia Pili, proiettando al cinema Greenwich, a Cagliari, un docufilm con la ricostruzione dell’intera storia per smontare la versione dei fatti fornita da Cappellacci.

«Aver affermato, come ha fatto Cappellacci, che la gestione della Sardinia Gold Mining era tutto un imbroglio è un boomerang senza precedenti di cui si dovrà occupare la magistratura - aggiunge Pili - Lui allora era presidente e per due anni firmò i bilanci dichiarando la correttezza della gestione e persino la regolarità delle operazioni di ripristino ambientale».

Nel docufilm, dopo una panoramica sul disastro ambientale causato dallo sversamento dei veleni («Io e quelli che erano con me siamo stati male nei giorni successivi per aver respirato quell’aria»), sono stati inseriti spezzoni dell’intervista in cui Cappellacci diceva di aver segnalato quello che oggi denuncia Pili e di essersi dimesso dalla Sardinia Gold Mining appena scoperto che era una società che doveva servire «a rastrellare soldi in borsa».

Tutto falso, accusa Pili sovrapponendo alle dichiarazioni di Cappellacci i due bilanci da lui firmati in quanto presidente del cda: «Cappellacci si dimise a luglio per entrare nella giunta Masala ad agosto 2008. Aver tentato di chiamare in causa me conferma la sua malafede, perché io il 7 luglio del 2003 non avevo più la fiducia del Consiglio. Da dicembre 2009 è stato poi siglato un accordo segreto tra l’Igea e una nuova società australiana, la Kingsrose mining, i cui soci sono gli stessi di quella fallita qualche mese prima».

«A tale società, che dichiarava alla borsa di Londra di essere titolare di quelle discariche per puro fine speculativo, venivano affidati i bacini di sterili delle miniere del Sulcis - aggiunge Pili - che facevano rilevare presenze di piombo e zinco per un valore superiore a tre miliardi di euro. Tutto questo sotto la giunta Cappellacci».

Il candidato presidente della Coalizione del popolo sardo sostiene che per il periodo 2001-2002-2003 Cappellacci ha ricevuto compensi per 339mila dollari.

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