Incendio distrugge un’azienda agricola, morte sedici pecore
Nella notte a Siurgus Donigala il fuoco appiccato al fienile si è propagato rapidamente
SIURGUS DONIGALA. Non sono stati ancora identificati, nonostante le serrate indagini condotte dai carabinieri della stazione di Siurgus Donigala e della compagnia di Dolianova, i piromani che nella notte tra lunedì e martedì hanno appiccato l’ incendio che ha provocato la morte di 16 pecore, reso inservibile un trattore cingolato e ridotto in cenere oltre duemila balle di fieno, duecento quintali di orzo e cento di granoturco.
Gli animali, il mezzo agricolo, i cereali e il foraggio, si trovavano all’interno di un capannone, di proprietà di Giuseppe Anedda, un allevatore di 42 anni di Orroli, ubicato in località Mulargia, quasi al limite di confine tra i comuni di Siurgus Donigala e Orroli.
I danni, non ancora del tutto quantificati, sono ingentissimi. Il fuoco ha lesionato anche le strutture portanti del capannone che dovrà essere abbattuto.
IL rogo è stato spento dopo diverse ore di duro lavoro dai vigili del fuoco di Sanluri che hanno impedito che le fiamme aggredissero il resto dell’azienda. I pompieri hanno accertato che l’incendio è stato doloso.
L’allevatore non ha fornito ai carabinieri che, coordinati dal capitano Gabriele Porta e dal maresciallo Ivan Picca Piccon, stanno conducendo le indagini, elementi ritenuti utili per l’identificazione dei piromani. Si sarebbe limitato a dire di non riuscire a spiegarsi il perché e di non avere nemici.
Non è escluso che possa trattarsi di un avvertimento o di una vendetta.
I capi ovini carbonizzati sono stati seppelliti in una fossa comune scavata nella stessa azienda agricola su indicazione dei veterinari dell’Asl 8 di Cagliari. L’allevatore con grande coraggio ha sfidato le fiamme ed è riuscito a mettere in salvo il grosso del gregge. (Gian Carlo Bulla)