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la testimonianza

Sisma in Cile, il racconto di una studentessa cagliaritana: «Momenti di terrore»

Sisma in Cile, il racconto di una studentessa cagliaritana: «Momenti di terrore»

Alice Loche, 17 anni, ha passato la notte insonne dopo il terremoto

17 settembre 2015
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CAGLIARI. «Da quando sono in Cile ho già avvertito tante leggere scosse, ma quello di ieri è stato il mio primo terremoto». Alice Loche, 17 anni, studentessa cagliaritana del Liceo classico Dettori, era a Santiago a casa di amici quando ieri una scossa di magnitudo 8.3 ha fatto tremare la capitale e un'ampia zona del Paese provocando una decina di morti. Da oltre un anno vive in Cile grazie ad un progetto di interscambio studentesco.

«Erano le otto di sera, una serata tra amici, si ascoltava musica. Mai mi era capitato di sentire una scossa così lunga e intensa - racconta Alice all'ANSA - ero spaventatissima, la terra tremava sotto i piedi, i lampadari oscillavano, in cucina vibrava tutto, piatti, bicchieri, è durato due minuti, una infinità, mi veniva quasi da piangere».

Quella di ieri è stata una notte insonne per la studentessa sarda. «Il letto ballava. Sono riuscita a prendere sonno quasi all'alba. Con me nella stanza c'era Maca, la mia amica cilena. Ogni dieci minuti sentivo una scossa, allora la svegliavo subito allarmata e lei mi diceva 'dormi, non succede nullà».

In Italia ha inviato un messaggio ai suoi genitori. «Mia mamma era molto spaventata, mi ha detto di seguire le indicazioni di chi aveva maggiore esperienza, cioè dei miei amici cileni e dei loro genitori, mio padre ha cercato di mascherare la preoccupazione e di rasserenarmi». A farle coraggio sono stati anche i suoi amici.

«Mi dicevano di stare tranquilla, del resto hanno vissuto scosse ben più forti. Hanno spalancato le porte e ci hanno detto di stare sotto la volta». La paura per Alice non è ancora passata. «Però mi sento un pò più forte per questa esperienza, ho deciso di proseguire con gli studi in questo bellissimo e accogliente paese, preparato a convivere con i movimenti tellurici. Qui tutto è esteticamente bello, le persone sono allegre, affettuose, calorose».

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