San Gavino, esulta il sindaco: "L'ospedale è salvo"
Nella riorganizzazione della rete ospedaliera regionale al Nostra Signora di Bonaria assegnato il ruolo di Dea, dipartimento di emergenza-urgenza e accettazione di primo livello
SAN GAVINO. Mentre in altri territori è scoppiata la rivolta contro la Regione per il piano di riordino della rete ospedaliera regionale, che prevede il taglio o la riqualificazione al ribasso dei propri ospedali, nel Medio Campidano c'è aria di soddisfazione e compiacimento per la conferma del "Nostra Signora di Bonaria" di San Gavino fra i più importanti dell’isola.
La giunta regionale lo ha individuato, all’interno del nuovo assetto ospedaliero, come “Dea”, dipartimento di emergenza urgenza e accettazione (Dea) di primo livello, al pari delle maggiori strutture ospedaliere in Sardegna. Un riconoscimento che, oltre al vasto bacino di utenza e ai servizi sanitari capillari offerti dal nosocomio del Medio Campidano, dove sono operative tutte le specialistiche ospedaliere, tiene anche conto che a breve cominceranno i lavori di costruzione del nuovo ospedale, dirimpetto a quello esistente costruito nei primi anni Sessanta. E’ oggi una struttura sanitaria dotata di tutte le principali specialistiche, attive 24 ore su 24.
Il consiglio regionale si è riservato 60 giorni per sancire e ratificare il provvedimento all’interno del quale è prevista la riqualificazione dell’ospedale “N. S. di Bonaria” di San Gavino come Dea di primo livello. “A fronte di talune dispute e rimostranze che stanno sorgendo da più parti e concernono proprio la riqualificazione della rete ospedaliera – ha commentato il sindaco di San Gavino, Carlo Tomasi, che è anche primario del reparto di ostetricia e neonatologia del Nostra Signora di Bonaria-, è bene rammentare che il presidio ospedaliero sangavinese è stato individuato come meritevole candidato in quanto possiede tutti i requisiti in termini di prestazioni, efficienza, volume di attività e obiettivi raggiunti. Tutto ciò è stato faticosamente ottenuto in virtù, da una parte, della concreta passione, del grande impegno e del forte attaccamento che contraddistingue medici, infermieri e professionisti del nostro ospedale. Un riconoscimento anche per i cittadini mediocampidanesi che, costituendosi bacino di utenza di considerevolissime proporzioni (si stimano dai 150mila ai 180mila utenti all’anno e circa 18mila prestazioni di pronto soccorso), ha garantito un volume lavorativo realmente notevole, indice di fiducia e stima tali da contribuire in maniera determinante alla scelta da parte della Regione di convertire l’ospedale sangavinese in un Dea di primo livello”