La Nuova Sardegna

Cagliari

Carbonia, stop al contenzioso: Ligresta cede al Comune cento ettari di terreni

Gianfranco Nurra
Il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti e l'ad di Ligresta Alessandro La Penna
Il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti e l'ad di Ligresta Alessandro La Penna

Finisce la lite giudiziaria innescata dalla società proprietaria di aree utilizzate dall'amministrazione per fini pubblici senza mai aver pagato gli espropri. In questo modo si cancella un debito di quattro milioni di euro. In cambio il Comune si accollerà le bonifiche

10 dicembre 2015
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CARBONIA. Accordo che può essere definito storico, quello firmato tra Comune di Cabonia e Ligestra, l’azienda che ha raccolto l’eredità del gruppo Alumix e che è proprietaria di una vasta estensione di aree cittadine. E’ stata infatti trasferita al Comune la proprietà di circa cento ettari di terreni in larga parte suscettibili di utilizzazione a fini produttivi.

L’accordo, firmato dal sindaco e dall’amministratore delegato di Ligestra Alessandro La Penna chiude un contenzioso che andava avanti da anni, e che rischiava di costare al Comune circa quattro milioni di euro. Da almeno trenta anni, infatti, le amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo, hanno utilizzato aree per le motivazioni più diverse, costruzione di strade, di scuole, di edifici pubblici, e di interi quartieri, senza mai aver pagato gli espropri.

In pratica, si era accumulato un debito di almeno due milioni di euro, che sono poi lievitati nel tempo per interessi e rivalutazioni. Ligestra si era rivolta al tribunale, che aveva dato ragione alla società, e a quel punto, per sanare la partita è iniziato un serrato confronto tra i due enti alla ricerca di una soluzione. Alla fine, dopo sette anni si è trovato un accordo. Cento ettari di aree, in parte da bonificare, passano al Comune, che se ne accollerà quando sarà necessario, i costi relativi.

A Ligestra andranno trecentomila euro e la “liberazione” da possibili spese per le bonifiche future. I conti esatti sui vantaggi e svantaggi andranno forse fatti un domani più o meno lontano. Di fatto però il Comune, che risparmia al momento quattro milioni di euro che non avrebbe in nessun caso potuto pagare se non finendo in bancarotta entra in possesso di aree di indubbio interesse, in zona industriale, o in siti destinati al completamento edilizio, il cui valore potrebbe essere sicuramente superiore alla somma che avrebbe dovuto versare a Ligestra. E in un prossimo futuro potrà realizzare nuovi progetti in aree finalmente sue.

In più, si sono poste le basi perché la stessa Ligestra intervenga direttamente, o metta a disposizione di aziende e cittadini, le aree ancora in suo possesso, trecento ettari circa posti lungo la statale 126, in zona commerciale, e in altri siti a ridosso della città, come la zona di Sirai dove si trova attualmente il campo rom e per il quale sarà presumibilmente trovata una nuova sistemazione.

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