La Nuova Sardegna

Cagliari

Banda Mesina, sospeso il processo a Cagliari per l'istanza di un avvocato

Il processo a Graziano Mesina (foto Mario Rosas)
Il processo a Graziano Mesina (foto Mario Rosas)

La Corte di Cassazione ha dichiarato ammissibile il ricorso presentato dal legale di uno degli imputati,Corrado Altea. Nel ricorso si sostiene che il collegio dei giudici è incompatibile perché in passato alcuni hanno già giudicato l'imputato per altri reati

22 luglio 2016
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CAGLIARI. A rischio il processo alla banda guidata dall'ex primula rossa del banditismo sardo, Graziano Mesina, che deve rispondere di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. La Corte di Cassazione ha, infatti, ritenuto ammissibile il ricorso presentato dai legali dell'avvocato-imputato Corrado Altea sulla richiesta di rimessione per legittimo sospetto, fissando per il 22 novembre 2016 l'udienza di merito che valuterà l'istanza del suo avvocato difensore Luca Cianferoni.

La tesi è che il collegio sarebbe incompatibile a giudicare Altea perché in passato alcuni giudici hanno già pronunciato sentenze su di lui per altri reati. Per questa ragione oggi il presidente della Seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari ha sospeso momentaneamente il processo ai vertici della presunta associazione capeggiata da Mesina, in attesa di conoscere l'esito della decisione della Suprema Corte.

L'udienza è stata dunque fissata per l'1 dicembre 2016: se l'istanza dei legali di Altea dovesse essere accolta l'intero processo sarà dichiarato nullo, altrimenti quel giorno potrebbe esserci la sentenza. Oggi, infatti, nel calendario era prevista la replica del pm Gilberto Ganassi e il possibile ingresso dei giudici in camera di consiglio.

Il colpo di scena, invece, quando il processo era ormai arrivato alla fase di chiusura, con l'accusa che ha chiesto per Mesina la condanna a 26 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Con lui imputati anche Corrado Altea (chiesti 15 anni di reclusione), Vinicio Fois (sei anni di reclusione), Efisio Mura (cinque anni), Luigi Atzori (quattro anni) e Franco Piras (tre anni e mezzo).

L'ex primula rossa era stata arrestata nel maxi blitz della Direzione distrettuale antimafia il 10 giugno 2013 con altri 24 presunti complici, molti dei quali già condannati in un processo parallelo svoltosi con rito abbreviato.

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