Cagliari, all'ateneo stanze rosa per neomamme e neopapà
La rettrice Maria Del Zompo ha inaugurato le quattro sale a disposizione dei genitori in attesa o che vengono a seguire i corsi con i bambini. Presto l'asilo nido
CAGLIARI. Sacrificare lo studio solo perché si aspetta un bimbo o si è genitori di figli piccoli? La risposta dell'Università di Cagliari è No. «Il fatto di essere mamma e papà non deve significare rinuncia alla cultura e alle proprie ambizioni», ha detto la rettrice Maria Del Zompo, che stamattina 28 ottobre ha inaugurato una delle quattro «Stanze Rosa» allestite nell'Ateneo.
Quattro spazi - nella facoltà di Scienze umanistiche, Ingegneria, nel Polo giuridico di viale Fra Ignazio e nella cittadella di Monserrato - dotati di fasciatoio, poltrona relax e arredi per bambini. L'obiettivo? Offrire ristoro alle studentesse in attesa, consentire l'allattamento alle neo mamme e garantire un ambiente accogliente ai piccoli che accompagnano i genitori all'Università. Non solo: nelle stanze si potranno lasciare i figli mentre si va a sostenere un esame o a seguire una lezione. Con chi? «Con personale qualificato - ha precisato Del Zompo - tirocinanti anche laureati in scienze pedagogiche che offrono la propria assistenza professionale».
Le «stanze rosa» nascono all'interno del progetto Tessera baby, che ha l'obiettivo di agevolare il percorso formativo di neomamme e neopapà con l'attivazione di una serie di servizi, al quale solo nel precedente anno accademico hanno aderito 345 studenti. Il prossimo passo sarà l'istituzione di un asilo nido.
«L'ho promesso - ha confermato la rettrice - piano piano ci stiamo arrivando, abbiamo individuato gli spazi, uno in città e uno nella cittadella di Monserrato. In un anno e mezzo potremo inaugurare il primo nido dell'Ateneo cagliaritano». Quanto all'esperienza delle stanze, non si tratta delle prima in Italia «ma nella maniera organizzata in cui le abbiamo attivate, con le tessere baby e le facilitazioni che diamo a studenti e studentesse, beh, in questo senso siamo i primi», ha precisato Maria Del Zompo