La Nuova Sardegna

Cagliari

Video hard di una sedicenne diffuso su Whatsapp, indaga la polizia postale

Video hard di una sedicenne diffuso su Whatsapp, indaga la polizia postale

La ragazzina, residente nel Cagliaritano, è stata ripresa in intimità con un amico. Il filmato è divantato virale e la giovanissima è stata bersagliata di insulti e minacce. L'allarme è stato lanciato dall'Ifos

14 febbraio 2017
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CAGLIARI. Hanno diffuso il video di una adolescente 16enne, mentre amoreggia con un amico, su Whatsapp e nel giro di due settimane il filmato è diventato virale e lei è stata bersagliata di insulti, volgarità e minacce. Vittima dell'episodio, su cui indaga la polizia postale di Cagliari, una ragazzina residente nel Cagliaritano. I genitori hanno presentato una formale denuncia.

Le indagini della Polpost sono iniziate in seguito ad una segnalazione ricevuta dall'Ifos l'Istituto di Formazione settore psico socio-sanitario. Luca Pisano, direttore dell'istituto e componente dell'Osservatorio sul Cybercrime ha pubblicato su Fb un appello: «Urgente (diffusione virale video pedopornografico). Avviso per i genitori di Cagliari e hinterland. Da una segnalazione che mi è pervenuta risulta che un video (pedo) pornografico, in cui è visibile e riconoscibile una ragazzina (16 anni) di Cagliari, è persistentemente diffuso da numerosi ragazzi e ragazze tramite Whatsapp».

Su Facebook sono poi iniziati «i consueti attacchi alla ragazzina - ha sottolineato Pisano - oggetto di insulti e vessazioni. Premesso che la Polizia Postale è stata già allertata e che la condivisione del video costituisce reato, è necessario che i genitori controllino il cellulare e il profilo Facebook dei propri figli al fine di collaborare. È, infatti, necessario fermare la diffusione virale del video».

Gli agenti della Polpost hanno avviato immediatamente le indagini e a breve presenteranno una relazione sia alla Procura per i minorenni che a quella ordinaria. Gli specialisti stanno infatti lavorando per identificare il ragazzo che amoreggiava con la ragazzina, chi ha realizzato filmato e chi lo ha poi diffuso e condiviso.

«Abbiamo una rete di genitori digitali e una di studenti come sentinelle digitali, è grazie a questi gruppi che ci è arrivata la segnalazione del video». Così Luca Pisano, direttore dell'Ifos (Istituto di Formazione settore psico socio-sanitario), ha riferito all'Ansa sull'episodio della ragazzina di 16 anni della quella è stato diffuso, ad insaputa della minore, il video mentre amoreggiava col suo ragazzo. «Non si riesce a controllare tutto quello che avviene on-line - spiega Pisano - per questo motivo abbiamo avviato questi gruppi. Ricevuta la segnalazione abbiamo subito interessato la Polizia postale con la quale collaboriamo e poi abbiamo lanciato l'appello».

Secondo lo specialista i genitori devono controllare i telefonini dei figli: «Non si può delegare agli specialisti, alla polizia, alla magistratura la responsabilità del controllo. È necessario che i genitori si riapproprino dell'autorità genitoriale, acquisiscano competenze e inizino a vigilare i profili online dei propri figli. Non è possibile che un ragazzino o una ragazzina abbia su un telefonino oltre duemila contatti e partecipi a 12 gruppi su whatsapp. Il rischio che vengano condivisi filmati o foto di questo genere è altissimo». Il direttore dell'Ifos ricorda, inoltre, che «se i genitori non svolgono la loro funzione ne rispondono civilmente per i danni provocati dal figlio».

 

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