La Nuova Sardegna

Cagliari

Sanità, il commissario accorpa le chirurgie di Isili e Muravera

Gian Carlo Bulla
L'ospedale di Muravera
L'ospedale di Muravera

La decisione ha sollevato le proteste di alcuni sindaci del Sarcidano Barbagia di Seulo e del Sarrabus Gerrei

04 novembre 2019
3 MINUTI DI LETTURA





ISILI. Il commissario dell’azienda per la tutela della salute (Ats) Giorgio Carlo Steri, accogliendo la proposta del direttore del “dipartimento risorse umane” Luciano Oppo, ha disposto, con una delibera adottata il 31 ottobre (la numero 156), l’accorpamento delle chirurgie degli ospedali “San Giuseppe Calasanzio” di Isili e “San Marcellino” di Muravera (entrambi classificati stabilimenti di zona disagiata) e ha conferito, a decorrere dal 1 novembre, al dottor Raffaele Salfi l’incarico di Struttura Complessa di Chirurgia Generale Muravera/Isili, afferente al Presidio Ospedaliero Unico di Area Omogenea di Cagliari - Dipartimento di Area Chirurgica.

La delibera che ha colto un po tutti impreparati e di sorpresa dopo le rassicurazioni dell’assessore regionale alla sanità, il leghista Mario Nieddu, e del presidente della sesta commissione regionale (salute e politiche sociali) Domenico Gallus, è fortemente contestata sia nel Sarcidano Barbagia di Seulo che nel Sarrabus Gerrei. “Riteniamo tale decisione scellerata e priva di qualsiasi logica sanitaria ed organizzativa - sostiene il “Comitato salviamo l’ospedale di Isili “ - Il provvedimento è in evidente contrasto con una razionale organizzazione sanitaria che garantisca il diritto alla salute ed alle prestazioni sanitarie per i cittadini - dichiara Carla Cuccu, consigliere regionale 5 Stelle, segretaria della commissione regionale sanità. Ancora una volta, si pongono in essere scelte programmatiche che non mettono il cittadino al centro di un'organica, funzionale e efficiente programmazione”.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:cagliari:cronaca:1.37832201:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.37832201:1653514568/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

“Una scelta illogica e ingiustificata – afferma il sindaco di Isili Luca Pilia- che indebolirà ulteriormente il nostro presidio ospedaliero. Ad oggi non abbiamo ancora avuto risposte sul destino della struttura e nemmeno segnali di un miglioramento dei servizi sanitari per il Sarcidano Barbagia di Seulo. Solamente continui disservizi e ridimensionamenti che non fanno altro che rimarcare le scarse attenzioni della politica nei confronti di un territorio interno come il nostro. Una situazione inaccettabile che ci porterà al completo declino. Saremo determinati a far valere le nostre rivendicazioni”.

“Ancora una volta si assumono decisioni che danneggiano le popolazioni dell’interno - sottolinea Eugenio Lai consigliere regionale del gruppo Leu Sardigna, nonchè sindaco di Escolca - e il loro diritto alla salute andando anche in direzione opposta rispetto alla legge di riforma della sanità approvata qualche mese fa”.

“Si accorpano due chirurgie che di fatto esistono quasi solo sulla carta - denuncia il sindaco di Escalaplano Marco Lampis - A cosa serve?. A Isili non c’è più chirurgia da anni, non c’è più nessuno, e già dal 20 ottobre 2017, con la delibera 1028, venne accorpata con quella dell’ospedale Marino di Cagliari. Si parlava di equipe itineranti. Quali?. Dove? Chi ne ha mai viste?. Intanto in 4 anni è morta la chirurgia di Isili. Quella di Muravera fa solo interventi programmati e di modestissima rilevanza. Non è morta ma è moribonda. Allora se in linea generale unire le forze è meglio che dividerle, qualcuno però deve spiegarmi cosa si ottiene di utile per il cittadino se si uniscono le forze di un morto (chirurgia di Isili) e di un moribondo (quella di Muravera)”.

Il dramma

Il giovane fantino Stefano Cherchi ancora in coma: giorni di angoscia per la famiglia

di Andrea Sini
Le nostre iniziative