La Nuova Sardegna

Cagliari

Il 24enne precipitato dal terrazzo a Quartu: autopsia interrotta per un sopralluogo

Il policlinico di Monserrato dove è stata portata la salma di Ennas per l'autopsia
Il policlinico di Monserrato dove è stata portata la salma di Ennas per l'autopsia

La Procura di Cagliari indaga per omicidio. Disposto l'esame autoptico fermato poi per consentire agli specialisti di capire meglio la dinamica della morte del giovane

05 novembre 2019
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CAGLIARI. L'autopsia sul corpo di Mattia Ennas, il ventenne di Quartu Sant'Elena trovato senza vita all'alba del 25 agosto scorso dopo essere precipitato da un palazzo di via Binaghi, nel quartiere cagliaritano di Mulinu Becciu è iniziata ma poi  è stata interrotta. Il pubblico ministero del tribunale del capoluogo sardo, Enrico Lussu, ha conferito l'incarico al medico legale Roberto Demontis, mentre un team di carabinieri ha riesumato la salma esaminata al Policlinico universitario dì Monserrato. È stata disposta anche una tac total body, così come chiesto dall'avvocato Gianfranco Piscitelli che assiste la famiglia e che ha nominato un esperto ortopedico per l'esame delle lesioni ossee riportare dal ragazzo nella caduta.

L'autopsia è stata sospesa per consentire un sopralluogo sul luogo del ritrovamento del cadavere. Durante l'esame al Policlinico di Monserrato, affidato al medico legale Roberto Demontis, il team di specialisti ha infatti deciso di spostarsi a Mulino Becciu per comprendere la morfologia del luogo dove è avvenuto il decesso e stabilire la dinamica della caduta. Particolari che verranno poi confrontati con i segni trovati sul corpo di Mattia e con gli esisti degli accertamenti più approfonditi previsti dall'autopsia. All'ispezione alla palazzina di via Binaghi hanno partecipato anche l'avvocato che tutela la famiglia della vittima, Gianfranco Piscitelli, e i loro consulenti. Il sopralluogo ha riguardato in particolare la rampa di scale e le finestre per capire da quale possa essere precipitato il ragazzo.

Inizialmente l'indagine era stata chiusa indicando il suicidio come causa del decesso, ma la Procura ha riaperto il caso a seguito della denuncia presentata dai genitori del giovane: ora l'ipotesi di reato è omicidio e furto, perché alla vittima era stato rubato il telefonino. «Qualsiasi sia la verità, vogliamo saperla», ha detto il padre del ragazzo, questa mattina 5 novembre a Palazzo di giustizia insieme al suo legale. Troppi gli interrogativi ancora aperti, a partire dalle ultime ore di vita del ventenne. Mattia avrebbe trascorso la sera di sabato - il giorno prima della morte - in un locale sulla spiaggia del Poetto di Quartu, poi avrebbe conosciuto una ragazza e subito il furto dell'IPhone e dei documenti. Testimoni hanno riferito di averlo visto piangere in viale Poetto.

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