La Nuova Sardegna

Cagliari

Cagliari, sgominata banda di topi d'appartamento

Luciano Onnis
Parte della refurtiva recuperata dalla polizia
Parte della refurtiva recuperata dalla polizia

Il gruppo scoperto dalla Squadra mobile è composto da 4 uomini di etnia rom

30 dicembre 2019
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CAGLIARI. La “banda dei furti” che da un mese stava imperversando a Cagliari e nell’hinterland, prendendo di mira soprattutto farmacie e distributori di carburante, è stata smantellata dal gruppo Falchi della squadra mobile nell’ambito dell’attività di contrasto dei reati contro il patrimonio intensificata in questo particolare periodo di festività in tutta la Provincia. Recuperato anche un ingente quantitativo di refurtiva e denaro.

Ieri sera 29 dicembre sono stati arrestati quattro componenti la banda, tutti di origine bosniaca e con numerosi precedenti di polizia. Gli episodi delittuosi sono cominciati i primi di novembre, protraendosi fino alle festività natalizie. La banda, ben organizzata e determinata, agiva sempre nella stessa maniera: con un’autovettura particolarmente riconoscibile, un’Alfa Romeo 159 di colore nero con gli interni chiari, la banda si avvicinava ai punti commerciali interessati e a quel punto ogni soggetto svolgeva il proprio ruolo. L’autista, sempre in macchina pronto a ripartire, un individuo a fare da “palo” e altri due uomini armati di piede di porco mettevano a segno i colpi.

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Grazie all’acquisizione delle immagini delle telecamere di sicurezza, i Falchi hanno potuto studiare il modus operandi della banda e soprattutto osservare le caratteristiche fisiche dei delinquenti, anche se sempre ben travisati da passamontagna, riconoscendo in un particolare video uno di loro: Rizvan Sulejmanovic, 35enne bosniaco, vecchia conoscenza delle forze di polizia. Dopo diversi servizi di appostamento presso l’abitazione di Sulejmanovic, a San Sperate, gli investigatori hanno scoperto che l’uomo era in possesso dell’Alfa 159 utilizzata per gli svariati colpi messi a segno.

Questo è bastato a far scattare il blitz all’interno dell’appartamento, scoprendo diversi oggetti proventi dai molteplici furti: da materiale elettrico e idraulico sottratto in vari cantieri della città e denunciati regolarmente, a grossi quantitativi di oggetti in oro ben occultati in alcuni borselli, nascosti in molti mobili della casa, nonché una grossa somma di denaro, circa 8.000 euro, conservata in un ulteriore borsello. Contemporaneamente è stato effettuato un controllo a tappeto presso un piccolo campo nomadi abusivo in un terreno sito sempre a San Sperate, dove Sulejmanovic era solito andare, e dove si supponeva fosse la sua base operativa.

Qui i Falchi hanno trovato alcune baracche di legno e una roulotte, occupate da Rino Marcucci, 23enne, Sabahudin Osmanovic, 42 anni, e Muhamed Sejdovic, 19enne, tutti di nazionalità bosniaca, conosciuti alle forze di polizia con diversi alias e residenti in altri campi nomadi della penisola. Anche qui sono stati scoperti oggetti elettrici e idraulici nonché varia attrezzatura edile, sicuramente trafugata in svariati cantieri e ditte cittadine. Inoltre nel campo Rom è stata trovata una roulotte , sempre di provenienza furtiva, della quale ne era stato denunciato il furto a metà novembre.

Gli investigatori hanno potuto appurare che Marcucci l’aveva resa irriconoscibile sia nella carrozzeria che negli arredi interni. Per tutti questi fatti e constatata la sussistenza del pericolo di fuga per tutti e quattro gli individui, gli stessi sono stati tratti in arresto per i reati di ricettazione; il Sulejmanovic, inoltre, è indagato anche per il reato di furto aggravato continuato. Sono stati rinchiusi tutti nel carcere mandamentale di Uta in attesa di decisioni dell'autorità giudiziaria.

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