La Nuova Sardegna

Cagliari

Nurri, i cento anni di Tzia Maria Marcialis

Nurri, i cento anni di Tzia Maria Marcialis

Festa in famiglia rimandata per il coronavirus. I figli vivono quasi tutti fuori dalla Sardegna

31 maggio 2020
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NURRI. Maria Marcialis, originaria di Nurri, da sessantuno anni residente a Serrenti, ha raggiunto nei giorni scorsi l’ambito traguardo del secolo di vita. Secondogenita dei cinque figli messi al mondo da Angelina Pitzalis, e Giovanni, un agricoltore, trasferitosi con la famiglia negli anni trenta a Bacu Abis, per motivi di lavoro (lavorare in una miniera dalla quale si estraeva carbone), ha frequentato la seconda elementare imparando a leggere e a scrivere. Dall’età preadolescenziale, così come la maggior parte delle sue coetanee figlie di gente povera, ha fatto la domestica nella casa di una famiglia benestante del paese del Sarcidano, fino a pochi giorni prima del matrimonio con Vincenzo Pisanu, suo compaesano, celebrato a Bacu Abis, nella chiesa parrocchiale di San Barbara, il 20 ottobre 1942. Alcuni mesi prima si era sposata civilmente per procura nel comune di Nurri. A fare le veci del futuro marito, richiamato alle armi, che, dall’estate del 1941 era stato aggregato a una delle tre divisioni del Corpo di spedizione italiano in Russia (CSIR), combatteva, durante la seconda guerra mondiale, sul fronte orientale, fu lo zio paterno Battista.

Tzia Maria ha messo al mondo 7 figli, sei dei quali sono ancora viventi: Antonietta, Anna, Renato, Dario, Rosanna, Luisa (nota Luigina). La primogenita Luciana è deceduta. Nel 1945 la neo centenaria con la famiglia si è trasferita a Cortoghiana dove ha vissuto sino al 1959, anno in cui, per motivi di salute del marito, che durante la guerra si “buscò” un grave principio di congelamento che lo rese invalido, nonché allergico al carbone, si è trasferita a Serrenti. Tzia Maria è sopravvissuta alla malaria (1932) e a un ictus (dicembre dello scorso anno) che le ha paralizzato la parte destra del corpo e le ha impedito la deambulazione (da allora sta in una sedia a rotelle).

La neo centenaria vive a Serrenti con la figlia terzogenita Anna che la accudisce con tanto amore. I festeggiamenti per il compleanno sono stati rimandati a data da destinarsi perché, a causa della pandemia che ha impedito gli spostamenti, 4 dei sei figli non sono potuti venire. Antonietta vive a Livorno, Renato a Genova, Luisa (Luigina) a Correggio in provincia di Reggio Emilia, Dario a Washington, negli Stati Uniti, così come la maggior parte dei 18 nipoti e dei 6 pronipoti.

Il 25 maggio solo un piccolo rinfresco con il taglio della torta dopo la messa di ringraziamento celebrata dal parroco di Serrenti don Alberto Peddis. Il sindaco della cittadina del Campidano Leo Talloru le ha esternato gli auguri della cittadinanza, le ha fatto indossare la fascia tricolore e le ha donato una targa ricordo. Nel corso del 2020 altre due serrentesi, Iolanda Tiddia (27-02) e Gesuina Tidili (29-02) hanno festeggiato il centesimo compleanno. Gian Carlo Bulla

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