La Nuova Sardegna

Cagliari

Appiccò il fuoco a un boschetto di eucalipti: per la seconda volta evade dai domiciliari a Serramanna

Appiccò il fuoco a un boschetto di eucalipti: per la seconda volta evade dai domiciliari a Serramanna

Trovato per strada dai carabinieri

07 settembre 2021
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SERRAMANNA. Non ne vuole proprio sapere di rispettare gli arresti domiciliari l’agricoltore 56enne Francesco Porceddu, colto sul fatto due settimane fa mentre appiccava fuoco in un boschetto di eucalipti nelle campagne del paese. Ieri sera 5 settembre l’uomo è stato sorpreso, per la seconda volta in dieci giorni, ha nuovamente trasgredito all’imposizione dei domiciliari ed è uscito da casa per fare una passeggiata. I carabinieri sono andati a cercarlo nella sua abitazione per un controllo e non lo hanno trovato. Era a spasso per le vie del paese ed è stato nuovamente arrestato per evasione. Lo stesso era accaduto il 1° settembre. L’uomo era ai domiciliari dal 25 agosto, quando venne arrestato per incendio boschivo. I carabinieri lo attendevano al varco già da qualche tempo, sospettando che fosse l’autore dei numerosi incendi scoppiati questa estate nelle campagne del paese.

Gli agenti del Corpo forestale lo hanno colto con in mano l’accendino mentre appiccava le fiamme a un boschetto di eucalipti. Ad arrestarlo erano stati gli agenti del Nucleo investigativo del Servizio di Cagliari del Corpo forestale che lo tenevano d’occhio con la collaborazione dei colleghi della stazione di Sanluri. Diverse segnalazioni erano giunte dagli uomini della compagnia barracellare di Serramanna che avevano notato la pre-senza sospetta dell’agricoltore in prossimità dello sviluppo di incendi. Il pubblico ministero Diana Lecca della Procura di Cagliari, ricevuto il rapporto informativo deli investigatori forestali, aveva disposto l’arresto di Porceddu, assegnandolo poi ai domiciliari.

L’uomo aveva ammesso le proprie responsabilità, affermando che stava bruciando il terreno per renderlo coltivabile. Di fatto in quella zona non si può coltivare e l'area non era di sua proprietà. Il rogo da lui appiccato aveva bruciato oltre 2 ettari di terreno ed era stato spento prima che potesse propagarsi solo perché in zona si trovavano in perlustrazione gli uomini del Corpo forestale e i barracelli. (l.on)

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