La Nuova Sardegna

Cagliari

Confessa l'omicida dello chef: ha agito per motivi passionali

Il luogo del delitto e, nel riquadro, lo chef ucciso
Il luogo del delitto e, nel riquadro, lo chef ucciso

Nella notte il panettiere Angelo Bancasi è crollato davanti al pm: è lui ad aver ucciso Alessio Madeddu

29 ottobre 2021
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TEULADA. È stato arrestato durante la notte il presunto assassino di Alessio Madeddu, 52 anni, il pescatore e cuoco di Teulada trovato morto ieri davanti al suo ristornate in località Porto Budello a Teulada, sulla costa sud occidentale della Sardegna. In manette a tarda notte è finito un panettiere di Sant'Anna Arresi, Angelo Brancasi, 43 anni, originario di Erice. L'uomo ha confessato il delitto raccontando agli investigatori di aver ucciso lo chef perché geloso della moglie che lavorava al ristorante e con la quale la vittima avrebbe avuto una relazione clandestina.

Brancasi è stato inchiodato dalle riprese delle telecamere della zona. Le indagini dei carabinieri si sono concentrate sulle conoscenze e sulle relazioni che il cuoco intratteneva anche con una delle sue dipendenti. I riflettori sono stati quindi puntati sul panettiere che nel pomeriggio è stato convocato in caserma a Teulada e in serata è stato nominato un avvocato d'ufficio. Interrogato prima dai carabinieri e poi dalla pm, Rita Cariello, è crollato confessando il delitto.

L'omicidio, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, è avvenuto mercoledì notte, intorno alle 22. Brancasi ha raggiunto Porto Budello a bordo della sua auto. Ha bussato alla porta del ristorante per parlare con lo chef. Voleva un chiarimento in merito a una presunta relazione clandestina della moglie. I due hanno iniziato a litigare. Ma la discussione è degenerata. Il panettiere avrebbe a quel punto estratto dalla tasca un grosso coltello che aveva portato con se, colpendo ripetutamente lo chef Madeddu che ha provato a difendersi usando l'accetta poi trovata vicino al cadavere e a fuggire.

Le numerose tracce di sangue trovate sul posto, che hanno portato inizialmente a pensare all'opera di un gruppo di persone, confermano questa ricostruzione. Il panettiere sarebbe anche salito a bordo della propria auto, travolgendo lo chef che, per difendersi, gli ha lanciato contro una pietra, sfondando uno dei vetri. Alla fine è crollato a terra. Il panettiere è fuggito a tutta velocità dalla zona, lasciando sull'asfalto i segni dei pneumatici e il copri cerchioni dell'auto. Alcune fasi del delitto sono state riprese dalle telecamere che hanno consentito ai carabinieri di individuare il 43enne. Nel pomeriggio è stato rintracciato e portato in caserma. L'auto è stata sequestrata. (ANSA).

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