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I sindaci del Medio Campidano: «Più attenzione per l’ospedale di San Gavino»

di Luciano Onnis
I sindaci del Medio Campidano: «Più attenzione per l’ospedale di San Gavino»

Chirugia a rischio: i primi cittadini chiedono l’intervento dell’assessore Doria

14 novembre 2023
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San Gavino Ventotto sindaci del Medio Campidano in rivolta per i disservizi dell’ospedale Nostra Signora di Bonaria di San Gavino nei reparti di pronto soccorso e di chirurgia: il primo aperto solo 6 ore e al giorno e l’altro gestito da soli cinque medici a rotazione, per un bacino di utenza di oltre 150mila cittadini.
I primi cittadini, preoccupati della situazione e stanchi di sentire le lamentele degli utenti che protestano con i propri amministratori, hanno, come primo passo, inviato una lettera all’assessore alla  Sanità, Carlo Doria, e ai vertici aziendali della Asl di Sanluri, per denunciare le criticità del presidio ospedaliero del Medio Campidano. «Il reparto di chirurgia generale accusa da tempo una riduzione del personale medico tale da impedire l’attività di chirurgia d’urgenza – scrivo i ventotto sindaci all’assessore Doria – dato che risultano in servizio solo cinque chirurghi. É una situazione che determina sostanzialmente la sospensione degli interventi d’urgenza e mina l’efficienza dell’ospedale, così come del sistema sanitario locale in generale». 
Ai problemi della chirurgia d’urgenza, si aggiunge l’altra grave criticità del pronto soccorso che chiuderà a breve dalle ore 14 alle 8 del mattino successivo. Una riduzione oraria che deriva dalle perdita imminente di quattro medici su sette/otto che andranno a prestare servizio altrove, senza la prospettiva di essere sostituiti in tempi brevi. Sulle carenze del pronto soccorso, ritenuto servizio primario di assistenza e necessità, i sindaci intendono portare avanti una battaglia. «Riteniamo insostenibile e inammissibile la chiusura, anche solo parziale, del pronto soccorso dell’ospedale di San Gavino -  affermano -. Un’assenza del reparto, al pari di quello di chirurgia di urgenza, porterebbe al trasferimento degli interventi a Cagliari, con un innalzamento del pericolo per la vita e la salute dei cittadini, in special modo di quelli affetti da patologie tempo dipendenti, e in un ulteriore aggravio in termini di carico di lavoro per il personale medico degli stessi presidi ospedalieri del capoluogo».
La soluzione suggerita e richiesta all’assessore Doria e ai vertici dell’Asl del Medio Campidano, è quella del congelamento dei trasferimenti dei medici del pronto soccorso e adottare con urgenza i provvedimenti necessari a sopperire alla carenza di personale.

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