La Nuova Sardegna

Cagliari

Falsi marchi

Vendeva merce contraffatta al mercato: maxi sequestro di 200 t-shirt, pantaloni e felpe

Vendeva merce contraffatta al mercato: maxi sequestro di 200 t-shirt, pantaloni e felpe

Intervento della guardia di finanza di Cagliari: il responsabile è stato denunciato

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Pula Capi di abbigliamento con il marchio contraffatto sequestrati a Pula  dalla Guardia di finanza di Cagliari. Sono circa 200 fra t-shirt, pantaloni, felpe di famose griffe di moda,  esposti al pubblico presso il mercato rionale di Pula.

Il titolare dell’attività commerciale ambulante è stato denunciato per il reato di detenzione per la vendita di merce con segni mendaci. Nonostante la fedele riproduzione dei marchi e dei loghi e l’ottima fattura dei prodotti che erano vere e proprie contraffazioni degli originali e non semplici imitazioni, i finanzieri della Tenenza di Sarroch, a seguito di un attento esame, hanno riscontrato la mancanza delle etichettature che normalmente accompagnano un bene originale.

Oltre a ciò, la falsità dei prodotti esposti risultava confermata dall’assenza di fatture di acquisto o dialtra documentazione comprovante un approvvigionamento regolare a mezzo canali ufficiali. I beni erano messi in vendita a ignari consumatori, a prezzi notevolmente inferiori rispetto a quelli di mercato e avrebbero fruttato ricavi per oltre 3.000 euro. «Tale utilizzo  ingannevole di simboli e marchi, - hanno precisato i finanzieri - è punito dalla normativa penale vigente. L’intervento testimonia la costante azione delle Fiamme Gialle volta a contrastare le filiere illecite del falso e, non da ultimo, a tutelare il Made in Italy, a beneficio dei consumatori e delle produzioni nazionali, che si contraddistinguono per la loro alta qualità e che sono particolarmente esposte agli effetti dannosi del fenomeno. Infatti, la contraffazione, moltiplicatore di illegalità, alimenta i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’evasione fiscale, del riciclaggio e della criminalità organizzata, mette a rischio la salute dei consumatori e danneggia la leale concorrenza e il corretto funzionamento delle dinamiche del mercato».

 Al responsabile del punto vendita, oltre ad essere stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, è stata sequestrata tutta la merce posta in vendita. Nell’intervento è stato riscontrato, inoltre, che il soggetto operava senza il legittimo possesso dei titoli autorizzativi, per l’assenza di una regolare partita Iva attiva. Tale  circostanza comporterà conseguenze sull’autorizzazione comunale all’esercizio dell’attività di ambulante. (l.on)

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