Trexenta in festa per i cento anni di Giovanni Manca, poco tempo fa affrontò due malviventi in casa
Il neo centenario racconta la sua vita tra vino, amore e pugilato
Gesico e Guamaggiore, due paesi della Trexenta, in festa, per il centesimo compleanno di Giovanni Manca. «Sono felicissimo, afferma l'arzillo nonnino, di essere riuscito a raggiungere questo ambito traguardo che quando ero bambino mi aveva predetto con lungimiranza, tziu Antoni, un anziano vicino di casa». Il neo centenario secondogenito dei sette figli di Elisa Pusceddu, casalinga, originaria di Guamaggiore e Santino, pastore di pecore, originario di Siurgus Donigala, è nato a Guamaggiore il 29 novembre 1925, di domenica, in una modesta casa ubicata nel rione (su biscinau) di "Bonidis" nella periferia del paese in direzione di Guasila.
Giovanni Manca ha avuto una infanzia e una adolescenza serena. Nonostante abbia frequentato solo le prime tre classi della scuola elementare ha imparato discretamente a leggere, scrivere e fare di conto. Ha poi aiutato il padre e ha fatto il pastore sino a quando non ha ricevuto la "cartolina precetto" per fare il servizio militare che all'ora era obbligatorio.
«Dopo aver svolto l'addestramento nel centro reclute di Anagni, in provincia di Frosinone, sono stato trasferito a Roma e poi a Napoli. Il 2 giugno 1946 ho prestato servizio d'ordine in un seggio elettorale di Roma per il referendum tra Monarchia e Repubblica, elezioni alle quali parteciparono per la prima volta anche le donne. Dopo la conclusione del servizio militare (naia) sono rientrato in paese e a costo di tanti sacrifici sono riuscito a realizzare una azienda agrozootecnica che in poco tempo è diventata florida. Ho abbandonato gli ovini e ho allevato bovini. Dopo un breve fidanzamento mi sono sposato il 15 febbraio 1958 con Teresa Dessì che era nata a Siurgus Donigala da genitori originari di Gesico. Il matrimonio è stato celebrato a Gesico nella chiesa parrocchiale di Santa Giusta dal parroco don Giuseppe Collu. Teresa mi ha reso padre di 10 figli, 9 dei quali sono ancora in vita: Graziella. Paola, Luciano, Giampiero, Maria Bonaria, Daniela, Antonella, Antonio, Fausto.
Giovanni Manca ha impiantato un vigneto, che sino a poco tempo fa curava personalmente con passione, che produceva uva di qualità dalla quale ricavava un ottimo vino.
«Ai pasti ho sempre. bevuto un buon bicchiere di vino prevalentemente rosso. Il vino bevuto in modica quantità fa buon sangue e allunga la vita».
Il neo centenario, una delle memorie storiche della Trexenta, è dotato di vitalità, energia e buon umore. Ha molto sofferto per la scomparsa dopo 67 anni di matrimonio dell'adorata moglie Teresa avvenuta il 5 settembre 2025.
«Teresa mi manca moltissimo. Era una donna affabile e coraggiosa. L'undici novembre dello scorso anno ha affrontato due malviventi che erano riusciti ad entrare in casa con l'intento di compiere una rapina. Ha strappato la mascherina che occultava parte del volto di uno dei due. I ladri per paura di venire riconosciuti sono scappati».
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Tra i primi ad esternargli gli auguri sono stati oltre ai figli, le nuore, i generi, i nipoti, i pronipoti, il fratello ottantasettenne Franco. Si è rammaricato che ai festeggiamenti non abbiano partecipato per motivi di salute i figli Luciano e Daniela. Il neo centenario ha gradito la visita del sindaco di Gesico Terenzio Schirru che gli ha esternato gli auguri a nome di tutta la comunità gesichese e gli ha donato una targa ricordo. (Gian Carlo Bulla)
