La Nuova Sardegna

Cagliari

Il traguardo

Festa grande a Goni per i cento anni di Speranza Mascia

Festa grande a Goni per i cento anni di Speranza Mascia

Ai festeggiamenti ha partecipato tutta la comunità

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Goni Festa grande a Goni,  il paese dei settanta della città metropolitana di Cagliari che dopo Armungia ha il minore numero di abitanti, per il centesimo compleanno di Speranza Mascia, la prima in assoluto che a Goni ha raggiunto il traguardo dal 1871, anno in cui venne istituita l' anagrafe obbligatoria per tutti i comuni. La neo centenaria terzogenita dei dieci figli di Giuseppa Serra,  casalinga, e Virgilio, contadino, è nata a Goni, il paese del Gerrei che segna linea di confine con la Trexenta e il Sarcidano, di mercoledì, in una modesta abitazione del rione (su bixinau) “Viariu Bau”. Speranza Mascia ha avuto una infanzia serena. Ha frequentato solo le prime tre classi della scuola elementare e ha imparato a leggere, scrivere e fare di conto.

Avrebbe voluto proseguire gli studi, per i quali, sosteneva la sua maestra, era portata, ma il padre si oppose perchè sarebbe dovuta andare a Ballao o a San Basilio. La neo centenaria nell'età dell'adolescenza oltre che aiutare la madre nelle faccende domestiche e accudire i fratelli ha dato una grossa mano di aiuto anche al padre nei lavori agricoli. Nel periodo in cui durante il ventennio fascista i gerarchi locali imposero nel Gerrei e nella Trexenta  di sigillare le mole che venivano utilizzate per macinare il grano  imparò a  manomettere i sigilli e insieme ad altre ragazze, durante la notte,  macinava la quantità di grano, sufficiente per la panificazione settimanale di tutte le famiglie del paese, che era stato nascosto durante la mietitura.

«Dopo un breve fidanzamento il 20 aprile 1952 mi sono sposata con Daniele Delussu, mio compaesano, che allora faceva il pastore e successivamente ha fatto l' operaio edile. Il matrimonio è stato celebrato a Goni nella chiesa parrocchiale di San Gicomo maggiore dal parroco don Felice Portigliotti». La neo centenaria ha messo al mondo 7 figli, 3 maschi e 4 femmine, tutti viventi. Giuseppe Domenico, Maria Vitalia, Davide, Stefano, Maura, Donatella e Antonella. Oltre che accudire la numerosa famiglia ha trovato il tempo da dedicare ai suoi hobby: tessere col telaio manuale, lavorare a maglia con i ferri e all' uncinetto. Settimanalmente sino a 20 anni fa panificava in casa. I festeggiamenti ai quali ha partecipato quasi tutto il paese sono iniziati dopo la messa di ringraziamento che è stata celebrata dal parroco don Alessandro Melis. Tra i primi ad esternarle gli auguri sono stati i figli, i generi, le nuore, le due sorelle Matilde e Barbara, gli undici nipoti e i sei pronipoti. Speranza Mascia ha gradito la visita del commissario comunale, Remo Ortu, che le ha donato una targa ricordo e le ha esternato gli auguri a nome di tutta la comunità gonese. La neo centenaria vedova dal 1997 vive con Davide l' unico dei figli celibe. «Sono felice per essere riuscita a raggiungere in salute il secolo di vita. Ho solo problemi di deambulazione, sottolinea.. Ho sempre mangiato di tutto ma con moderazione
Ogni giorno bevo il caffè, che preparo con la vecchia moka, che ha un sapore molto più gradevole di quello fatto con l'orzo e i ceci che ho bevuto quando ero giovane». (Gian Carlo Bulla)

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