La Nuova Sardegna

Buggerru, diecimila per le Frecce tricolori

di Francesco Carta
Buggerru, diecimila per le Frecce tricolori

Spettatori da tutta l’isola per l’Air show: hanno invaso la spiaggia di San Nicolò per assistere alla spettacolare esibizione - VIDEO

27 agosto 2012
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BUGGERRU. Tutto un pomeriggio con il naso in su aspettando le Frecce tricolori. Il Buggerru air show, organizzato dall’aero club Cagliari con l’Aeronautica militare, quasi certamente verrà ricordato come l’evento più importante dell’estate 2012.

Gli aerei della pattuglia acrobatica nazionale sono arrivati puntualissimi, dopo le esibizioni di altri velivoli che con volteggi, cerchi della morte, cabrate e picchiate hanno intrattenuto le migliaia di persone accalcate sull’arenile di Portixeddu e San Nicolò.

Il meteo è stato clemente: l’afa dei giorni scorsi è stata spazzata via da un fresco maestrale, che ha leggermente increspato il mare. Un bagno di folla, secondo le stime oltre 10.000 persone arrivate da ogni angolo dell’isola, per una giornata intera hanno aspettato questi fenomenali piloti dell’aviazione militare.

Lo spettacolo è stato grandioso, già durante le prove di sabato si è potuto intuire lo spessore della serata. Prima delle esibizione delle frecce tricolori, altri velivoli dell’aeronautica hanno allietato il pomeriggio con passaggi radenti e figure acrobatiche. Gli undici pony della pattuglia acrobatica poi hanno fatto vedere il meglio del repertorio che li ha resi famosi nel mondo. Applausi di tutti i presenti per un looping eseguito nei pressi della falesia di san Nicolò, un’apertura a bomba, quella che gli esperti chiamano downward bomb. Divertentissime le incursione del solista, il pony 10, che ha inseguito la squadriglia e ogni tanto scompariva tra le rocce per poi riapparire sulla testa della gente. E poi il saluto finale con un passaggio lungo tutto il litorale con i colori della bandiera italiana che il cielo azzurro ha reso ancora più brillanti. La spiaggia è esplosa in un grande e unico applauso, che forse i piloti non hanno potuto udire ma che dall’alto hanno senz’altro intuito. Migliaia le macchine fotografiche per uno scatto che ha immortalato un evento che il territorio meritava.

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