La Nuova Sardegna

Bassi fondali, il Circomare chiede di dragare il porto di Carloforte

Bassi fondali, il Circomare chiede di dragare il porto di Carloforte

Emessa un’ordinanza che regola il traffico nello scalo in entrata e uscita. Appello alla Regione

11 ottobre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





CARLOFORTE. E' sempre d'attualità il tema bassi fondali nel porto di Carloforte. Dopo l'allarme lanciato dai comandanti dei traghetti Saremar a febbraio, che avevano denunciato il pericolo dovuto agli spazi sempre più limitati per manovrare in sicurezza in porto, il Circomare di Carloforte, con una nuova ordinanza sull'argomento, ha ribadito la necessità di un intervento di dragaggio da parte della Regione. A partire dalla necessità di svolgere con urgenza una nuova mappatura dei fondali, essendo l'ultima disponibile vecchia di una dozzina d'anni. In questo lasso di tempo, i fenomeni di insabbiamento e riduzione della profondità delle acque portuali dove si svolge la navigazione si sono accentuati, per cui una ricognizione aggiornata degli stessi risulta fondamentale, oltrechè propedeutica, prima di avviare gli scavi sommersi. L'ordinanza, intende così disciplinare il traffico marittimo portuale, rimarcando che “i fondali all'interno del porto non sono garantiti” e invitando tutti gli scafi che entrano, escono o manovrano dentro la rada portuale a prestare la massima attenzione e seguire le regole indicate nell'ordinanza e nelle normative di riferimento. Tra queste, il diritto di precedenza per chi esce dall'imboccatura tra le due dighe, per i traghetti svolgere manovre di 180 gradi all'interno del porto uno per volta, procedere con velocità non superiore ai 3 nodi, assicurare distanze minime agli ormeggi, divieto di ormeggio calando l'ancora. Problematica e divieti che riguardano anche il porticciolo di via Primo Maggio, dove in alcuni punti della darsena è quasi impossibile transitare, per barche con un pescaggio superiore al mezzo metro. Considerato il pericolo non più celato di incagli, si attende quanto prima l'avvio dei procedimenti necessari da parte della Regione, per evitare di dover intervenire tardivamente ed a fatto compiuto, come spesso accade quando di mezzo c'è la mano pubblica. (simone repetto)

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative