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Così i social network rilanciano il business

Così i social network rilanciano il business

03 giugno 2021
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Fare di necessità virtù è stato il mantra per molte aziende nella fase più critica dell’emergenza legata alla pandemia di Coronavirus. Imprenditori e manager hanno dovuto sperimentare nuove soluzioni per tenere in piedi il business a fronte del calo dei consumi e delle limitazioni agli spostamenti. Tra le strategie seguite, interessante è quella di Cantina di Santadi, realtà con 60 anni di storia, che dalla sua sede del Basso-Sulcis-Iglesiente (a pochi chilometri in linea d’aria dalle meravigliose spiagge e dune bianche di Porto Pino) ha saputo affermarsi in tutta Italia e non solo, dato che il 45% dei ricavi (il dato complessivo è di 11 milioni di euro) arriva da vendite all’estero.

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Alla conquista dei giovani

“Dalla primavera 2020 abbiamo dovuto fare i conti con i lockdown e le limitazioni agli spostamenti, che hanno penalizzato pesantemente la nostra attività”, racconta Massimo Podda, responsabile commerciale. “Così abbiamo deciso di incrementare sensibilmente l’investimento sulla comunicazione tramite social network. Grazie al supporto di una società specializzata abbiamo messo a punto una strategia ad hoc, tanto che sono quasi raddoppiati i follower su Facebook e su Instagram”.

Sulle pagine in questione è possibile imbattersi in fotografie dei vini prodotti dalla cantina, nei volti delle persone che vi lavoravano, ma spesso anche in aneddoti e foto che raccontano la storia aziendale. Una narrazione che segue le regole dei social network, quindi grande cura delle foto e testi brevi, che ha prodotto risultati importanti. “Oltre a consentirci di limitare il calo delle vendite rispetto alla media del mercato, questa strategia ci ha fatto conoscere da potenziali clienti, soprattutto dai più giovani che utilizzano questi strumenti per comunicare”, racconta Podda. Un successo che pone le basi per proseguire sulla strada tracciata. “Non facciamo vendita online, ma solo comunicazione in digitale, affidandoci a piattaforme specializzate per l’e-commerce. Andremo avanti su questa strada anche una volta superata l’emergenza pandemica”.

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Tradizione e innovazione

L’esperienza della Cantina di Santadi è indicativa di come il digitale possa sostenere la crescita anche delle attività economiche tradizionali, aiutandole a intercettare i nuovi trend della domanda.

La società ha costruito il proprio successo nei decenni puntando sul vino imbottigliato “vini tipici rossi in particolare” per dare visibilità e identità al cultivar principe del territorio, il Carignano, senza trascurare i vitigni a bacca bianca tradizionali della Sardegna, come Vermentino, Nuragus e Nasco. Una ricerca di qualità, perseguita anche grazie alla consulenza dell’enologo di fama internazionale Giacomo Tachis. Dalle uve dei vigneti ad alberello (vigna latina) la Cantina ottiene vini a base Carignano dal contenuto estrattivo esuberante, dal nobile quadro tannico e dal perfetto equilibrio tra componente acido organica, grado alcolico e valore polifenolico. “Tachis non è stato solo il nostro consulente, ma anche il nostro consigliere più prezioso, onorandomi di un’amicizia fraterna che ci ha poi legato per tutta la vita”, ricorda Antonello Pilloni, presidente della società dal 1976. C’è la sua firma nella crescita dell’azienda, che continua a guidare anche oggi che ha 87 anni. Un’età che non gli ha impedito di rimettersi in gioco e cavalcare le nuove opportunità offerte dai social network.

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