Roberto Gleboni si è accanito sulla moglie Giusi Massetti con quattro colpi di pistola
Emergono i primi dettagli dalle autopsie svolte nell’ospedale Brotzu di Cagliari
Nuoro Quattro colpi di pistola contro sua moglie, due alla tempia e due al torace, uno solo, fatale, per Martina, uno per Paolo Sanna, il vicino ammazzato per caso, perché per una tragica fatalità si trovava sul pianerottolo mentre il 52enne Roberto Gleboni passava con la pistola, diretto a casa di sua madre dopo aver sterminato la sua famiglia.
Ed era questo che l'operaio forestale voleva fare: sterminare la famiglia, portarsela nella tomba con lui perché, da quanto sta emergendo sempre più chiaramente col passare delle ore, sua moglie, rimasta incinta di Martina quando era ancora minorenne, era stanca di lui, di chiedergli soldi per qualunque cosa, era stanca di vederlo spendere per cose inutili, era stanca della sua possessività e voleva ricominciare la sua vita da sola.
Questa è l'ipotesi più realistica sul possibile movente della strage, accreditata da diverse testimonianze raccolte fra amici e parenti. Quattro colpi, dunque, contro la moglie, quasi volesse essere sicuro di finirla davvero.
Sono le prime informazioni che arrivano dal Brotzu di Cagliari, dove oggi sono state eseguite le prime autopsie e dove domani, sempre dal medico legale Roberto Demontis, saranno eseguite quelle sul piccolo Francesco e sullo stesso assassino.
Ieri, venerdì 27 settembre, l'unico superstite della famiglia, il figlio 14enne, è stato sentito in audizione protetta dagli investigatori: è lui il testimone chiave per capire cosa sia successo quella mattina nella casa di via Ichnusa, mentre prende corpo l'ipotesi che l'operaio forestale avesse da tempo pianificato la strage, conclusa con il suo suicidio dopo aver sparato alla madre 84enne che è fuori pericolo. Questa sera una fiaccolata, organizzata dal comune, è partita dalla casa della strage per arrivare davanti alla cattedrale.