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Archeologia

Nuraghe e capanne di Tanca manna, la visita è anche 3D

di Francesco Pirisi
Il nuraghe e le capanne del sito nuragico di Tanca Manna nel nuorese
Il nuraghe e le capanne del sito nuragico di Tanca Manna nel nuorese

Il sito finalmente fruibile al pubblico: è una straordinaria testimonianza del periodo che va dal 1700 al 1300 a.C.

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Nuoro Prende forma il progetto per il sito archeologico di “Tanca manna”. Il nuraghe e le capanne da giugno dovrebbero essere fruibili per scuole e cultori della materia. Sarà proposta la visita guidata nel sito e un viaggio con gli strumenti 3D. Tra gli edifici e usi del bronzo medio, dal 1700 al 1300 a.C., l’età in cui Tanca manna fu abitata.

Un progetto che va avanti dal 2018 e solo oggi vede l’orizzonte. L’archeologo Demis Murgia, che è concessionario per 10 anni: «Oggi è tutto pronto per realizzare i locali che fungeranno da centro-accoglienza, book shop e punto ristoro, oltre ai servizi igienici. Il mese scorso è stato realizzato il collegamento fognario – aggiunge Murgia – la cui carenza bloccava l’intervento».

È stata creata l’associazione Anarchea, che gestirà l’attività. Insieme al concessionario, altri due archeologhi e un paleontologo. Titolari dell’attività culturale che avrà a Tanca manna il cuore, ma con la volontà di spaziare su storia e attualità di altri centri coevi. Tra le novità per i visitatori i percorsi tematici e il sito internet: «Degli itinerari di studio previsti a Tanca manna – spiega ancora l’archeologo – uno partirà dai fossili e via via andrà a toccare gli aspetti della stratigrafia geologica e archeologica». Un percorso tematico accanto a quelli generali, costituiti dalle visite fisiche tra il nuraghe e le capanne, insieme alla ricostruzione multimediale delle origini e della vita nella località. Nei secoli in cui fu abitato e in quelli in cui fu rifrequentato come spazio di culto, alla fine dell’età del bronzo, dopo una parentesi in cui visse nell’abbandono. Attività per la quale i gestori del sito potranno contare sull’intervento del museo archeologico.

Una tra le collaborazioni di cui Murgia ci si è già assicurato le prestazioni. Tra le quali quella dell’azienda commerciale Conad: «Ha finanziato la realizzazione di un frutteto, nel programma aziendale che la vede impegnata in una serie di progetti ambientali in Italia. Mentre con le locali Ceas e Alternatura – spiega ancora Murgia – abbiano creato dei terrazzamenti, di fronte al nuraghe. Li utilizzeremo – aggiunge – per coltivarvi il grano, per il laboratorio del ciclo del pane, a vantaggio delle scolaresche».

Tanca manna è anche un luogo di continua ricerca archeologica, iniziata nel 2012 con l’attività di rilevamento del nuraghe. Sinora 10 campagne di scavi. L’ultima due anni fa. La prossima dovrebbe essere nell’estate di quest’anno. Operazioni portate avanti con il coordinamento scientifico dell’università di Bologna, con il professor Maurizio Catani, e della Soprintendenza di Sassari. Ricca di conoscenze sul sito e scoperte. Partendo da queste ultime, ancora Demis Murgia, sempre presente nei cantieri archeologici: «Nel 2017 abbiamo rinvenuto, nella piastra di cottura, gli alloggiamenti per i tre piedi in pietra. Ritrovamento – aggiunge – che ha chiarito come avveniva la cottura degli alimenti e su quali supporti era fatta». Ancora più eclatante la scoperta di qualche anno più tardi. Quella del frammento di pintadera, in ceramica, che era utilizzata dai nuragici per decorare il pane: «La cosa per certo versi sensazionale – rimarca Murgia – è che si è trattato di un coccio che si attaccava in maniera perfetta al frammento rinvenuto nella campagna di scavi dei primi anni ’60, condotta dal professor Ercole Contu, dell’università di Sassari». Ritrovamenti e conoscenze che trovano spazio in un libro su “Tanca manna”, di prossima pubblicazione. «Un ulteriore contributo d’informazione sulla località nuragica – conclude l’archeologo nuorese – che vanta il primato di essere stata la prima di cui è stato fatto il rilievo in 3D».

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