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La polemica

I dipendenti di Abbanoa: «Accusati ingiustamente»

NUORO. Non si placano le denunce e le polemiche attorno alle sorti di Abbanoa. Dopo un incontro dei giorni scorsi con annesso attacco da parte della società verso i dipendenti nuoresi, ora arriva la...

27 luglio 2012
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NUORO. Non si placano le denunce e le polemiche attorno alle sorti di Abbanoa. Dopo un incontro dei giorni scorsi con annesso attacco da parte della società verso i dipendenti nuoresi, ora arriva la replica di questi ultimi. E non è dai toni certamente docili. «Leggiamo stupefatti – scrivono, infatti, i rappresentanti sindacali di categoria della Cgil, Cisl e Uil, Sergio Zara, Tomaso Canu e Giuseppe Manconi – la dichiarazione di Abbanoa che addebita ai lavoratori del servizio misure del Nuorese le responsabilità di oltre sei anni di fallimentare gestione commerciale che sono sotto gli occhi di tutti. Innanzitutto spiace che, scorrettamente ancora prima di avere informazioni dirette dai lavoratori interessati, l'azienda a mezzo stampa parli di “livello di inefficienza”. L'azienda ha deciso di attuare una riorganizzazione solo due mesi fa e non ha predisposto quanto previsto per far partire col piede giusto l'attività».

Secondo i sindacati, insomma, ciò che manca sono: «Automezzi e attrezzature insufficienti, formazione non realizzata, dotazioni informatiche inesistenti, distribuzione della modulistica e dei materiali in ritardo, fax, tablet ed altro non pervenuti. Carichi di lavoro arrivati da Cagliari con elenchi non ordinati per via in modo razionale». Di fronte a queste carenze, spiegano Zara, Canu e Manconi – i lavoratori hanno acquistato a loro spese cartelle, penne e cancelleria varia per poter lavorare. Gli obiettivi richiesti al personale, mai discussi o comunicati alle rappresentanze sindacali, appaiono inapplicabili nella realtà e non calibrati sulla base delle specificità orografiche del territorio. Potremmo continuare a lungo.

«Invece che vessare i lavoratori con assurde lettere di contestazione dopo appena un mese dalla partenza del riassetto – suggeriscono le rappresentanze sindacali – l’azienda farebbe bene a cercare di capire il perché dei ritardi ascoltando gli operatori e dotandoli di quanto serve per rendere un servizio migliore all’utente. Il clima che si vive in azienda, non positivo per tante motivazioni oggetto dello sciopero del 30 luglio, si aggrava ulteriormente con iniziative come questa, intempestive e inopportune che demotivano ulteriormente il personale. Invitiamo – concludono le tre sigle sindacali – l’azienda a operare rapidamente per superare queste situazioni e creare un clima motivato, assolutamente indispensabile in una situazione al limite del collasso. In caso contrario siamo pronti a ogni iniziativa di tutela dei lavoratori». Comincia a farsi ancora più vicina e insistente, dunque, l’aria di sciopero o di altre forme di protesta decisa.

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