La Nuova Sardegna

Nuoro

Alla chiesetta delle Grazie un restauro senza fine

di Antonio Bassu
Alla chiesetta delle Grazie un restauro senza fine

A trent’anni dal primo appalto è in programma una nuova tranche di lavori ma molti degli interventi eseguiti nel corso del tempo si sono già deteriorati

14 settembre 2012
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NUORO. A trent’anni dal primo appalto per il rifacimento del tetto, ancora non è stato completato il restauro del santuario di Nostra Signora delle Grazie, nell’antico quartiere di Seuna. E alla fine si sarà costretti a restaurare quello che è già stato restaurato.

Tutto è cominciato nel 1982, allorché l’amministrazione comunale riuscì a farsi erogare dalla Regione un primo finanziamento per il riordino della copertura del piccolo tempio. Da allora, a seguire, sono stati registrati una serie di altri lavori, ma tutti distribuiti nel corso degli anni successivi, e comunque a singhiozzo, distanziati di anni l’uno dall’altro.

Nel frattempo, incredibile ma vero, è accaduto che siano andati in malora quelli che erano stato stati fatti nel corso degli anni precedenti. Ora l’amministrazione comunale, proprio per cercare di concludere una volta per tutte il lavoro, ha ancora a disposizione 68mila euro per quattro interventi conclusivi e in tutti i casi relativi al progetto di restauro definitivo.

Il programma prevede ancora l’assestamento su una parte del tetto centrale (sarà la terza volta), sui loggiati accanto all’ingresso secondario al tempio, sulla torre campanaria, qualche trattamento sul pavimento interno, una ringhiera e un cancello sul lato che si affaccia sulla scuola materna di via Gramsci, nonchè il perfezionamento dell’illuminazione della sacrestia e della torre campanaria.

Da poco, purtroppo, si è accertato che l’affresco murale scoperto nel 1982, nel quale sono riportate le immagini degli apostoli, si sta sbriciolando. Dunque rischia di cadere a pezzettini. Di conseguenza è necessario riavviare un’altra volta la delicata operazione di recupero e di restauro. Tenuto conto che il santuario di Nostra Signora delle Grazie è il monumento religioso di maggiore pregio storico-artistico della città. Oltre al fatto che si caratterizza per il forte sentimento di appartenenza dei fedeli nuoresi, ma anche di diversi paesi del circondario.

I dipinti vengono attribuiti ai pittori Pietro Antonio Are e al figlio Gregorio. Degli stessi sono state catalogate altre opere di tipo religioso a Orani, Fonni e Baunei, datate 1700. Il 21 novembre di ogni anno i nuoresi e i barbaricini in generale ne celebrano la festa, senza dimenticare che nello stesso giorno, nel 1956, presente il cardinale Alfredo Ottoviani, fu benedetta la nuova chiesa edificata su un lato della centralissima via Lamarmora, proprio di fronte al palazzo Incis degli impiegati. Mentre il 22 novembre 1981 monsignor Giovanni Melis portò a compimento la storia liturgica del nuovo santuario.

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