La Nuova Sardegna

Nuoro

Un guastatore scardina l’autovelox di San Teodoro

di Sergio Secci
Un guastatore scardina l’autovelox di San Teodoro

Telecamere manomesse da uno sconosciuto che “risolve” a modo suo la questione della legittimità del tutor

15 ottobre 2012
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SAN TEODORO. Forse è stato un automobilista pizzicato dall’autovelox che voleva vendicarsi o qualcuno che voleva portare a casa un souvenir, o meglio un trofeo, della Gallura da mostrare agli amici. Sicuramente si è trattato di una bravata firmata da balordi... di passaggio, non ci sono altri termini per definire chi la notte scorsa, dopo aver certamente appreso dai giornali che l’impianto dell’autovelox era stato spento, si è arrampicato su uno dei pali di sostegno ai margini della carreggiata e ha scardinato le telecamere ad infrarossi del sistema di rilevamento della velocità posizionate dal Comune di San Teodoro che puntavano le auto dirette verso il Nuorese. Le due telecamere danneggiate fanno parte dell’impianto di controllo della velocità media che, solo due giorni prima, erano state poste sotto sequestro dalla sezione di polizia giudiziaria della stradale su disposizione della procura della Repubblica di Nuoro.

Si tratta delle note quattro postazioni che da qualche mese sono state montate per controllare le auto in transito sulla 131 e che in pratica, segnano i confini comunali del centro turistico della bassa Gallura. Il tentativo messo a segno nelle ore notturne non è riuscito perché uno dei cavi di alimentazione dell’impianto ha resistito agli strattoni, ma è possibile anche che chi ha agito con il favore delle tenebre sia stato disturbato dall’arrivo di un’auto e abbia desistito dall’impresa. E’ stato un automobilista che transitava sulla 131 dcn ad accorgersi ieri mattina che la telecamera posizionata al confine tra Budoni e San Teodoro, a Silimini, non era più in cima al palo ma penzolava un metro più sotto. La segnalazione, è stata girata agli agenti della polizia stradale che venerdì avevano apposto i sigilli e un rapido sopralluogo, ha permesso di appurare l’effrazione e il danneggiamento. Del fatto, è stato subito informato il magistrato di servizio che ironia della sorte, era proprio Luca Forteleoni, colui che venerdì aveva emesso il decreto di sequestro del cosiddetto tutor, l’impianto di rilevamento della velocità media che ha provocato una rivolta sul web.

La vicenda dovrà essere chiarita in tutti i suoi aspetti dopo l’esame delle carte sequestrate al comando della polizia municipale di San Teodoro. Secondo i primi accertamenti infatti, pare che decine di migliaia di multe siano arrivate nelle case degli automobilisti che nel corso dell’estate sono transitati nei nove chilometri vigilati dalle quattro telecamere posizionate ai confine del centro turistico gallurese. Un impianto all’avanguardia che secondo le intenzioni doveva servire per tutelare e controllare il territorio, ma che per altri doveva servire solo a fare cassa come avevano più volte segnalato le associazioni dei consumatori e in particolare il senatore del Pdl Silvestro Ladu che più volte si era espresso negativamente.

Un impianto che comunque, non poteva essere ancora utilizzato in assenza del nulla osta della Prefettura di Nuoro e che quindi, dopo le prime proteste arrivate dagli automobilisti beccati a percorrere quel tratto a più di novanta chilometri orari, ha portato alla ribalta i nove chilometri di strada più chiacchierati d’Italia.

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