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Posteggi per furbi sotto i Giardini Cadeddu: ora basta

NUORO. Una sbarra per porre fine allo scandalo. L’assessore comunale alla mobilità Roberto Cadeddu ha così rassicurato il consigliere di Sel Alessandro Ticca che giovedì ha presentato un’interrogazion...

22 dicembre 2012
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NUORO. Una sbarra per porre fine allo scandalo. L’assessore comunale alla mobilità Roberto Cadeddu ha così rassicurato il consigliere di Sel Alessandro Ticca che giovedì ha presentato un’interrogazione sul parcheggio coperto di piazza Vittorio Emanuele. Un parcheggio dove tutti i soggetti coinvolti sono pubblici ma si comportano come privati, rendendo di fatto illegale un eventuale controllo dei vigili urbani e quindi irregolari le multe agli automobilisti che non hanno pagato la sosta. Il parcheggio è del Comune che per gestirlo lo ha dato in comodato d’uso gratuito, in attesa di pubblicare l’obbligatorio bando di gara, all’Atp nuorese, società per azioni partecipata da Comune e Provincia. Ma essendo una struttura coperta, è considerato alla stregua di un parcheggio privato e dunque non è soggetto al codice della strada, a differenza degli stalli blu che si trovano su suolo pubblico, lungo le vie e nelle piazze.

Un cavillo burocratico noto a diversi nuoresi che hanno sfruttato la legge per posteggiare senza pagare e soprattutto senza rischiare la multa, facendosi beffa degli ausiliari del traffico che lavorano nella struttura. E occupando il posto di chi invece avrebbe volentieri pagato pur di parcheggiare in centro, a due passi dal Tribunale. Un escamotage che può essere facilmente eliminato ponendo una sbarra d’ingresso al parcheggio. «L’Atp gestisce il parcheggio in proroga in attesa della gara d’appalto – conferma Cadeddu – e in effetti i vigili non possono entrare nella struttura perché questa “non costituisce area di circolazione” – ha risposto Cadeddu – e dunque i parcheggi non sono soggetti al codice della strada. Per ovviare a questo problema l’Atp mi ha assicurato che provvederanno a sistemare la sbarra d’uscita entro i prossimi 60 giorni». (m.s.)

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