La Nuova Sardegna

Nuoro

La storia di Siniscola custodita nei faldoni dell’archivio civico

di Salvatore Martini
 La storia di Siniscola custodita nei faldoni dell’archivio civico

Le stanze sotterranee del Comune accessibili a pochi Pipere: «Occorre sistemarlo e renderlo fruibile a tutti»

01 ottobre 2013
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SINISCOLA. In quelle stanze sotterranee, piene zeppe di scaffali che custodiscono migliaia di documenti prodotti nel tempo, sono in pochi ad averci messo piede. L’archivio comunale è accessibile ad un numero ristretto di persone, che si occupano di reperire e catalogare i vari atti e curare la manutenzione degli spazi, situati però in locali poco adeguati a custodire un patrimonio culturale di tale importanza. Nell’archivio comunale, infatti, passa un pezzo importantissimo dell’identità locale, che sarebbe bello valorizzare per favorirne una fruizione più massiccia. La proposta è del consigliere del gruppo misto, Antonello Pipere, che auspica la concessione al Comune di fondi adeguati per valorizzare i beni archivistici del municipio e del fondo Oggiano, questi ultimi al centro della proposta-beffa della Regione, che, per il loro recupero, aveva stanziato appena 139 euro.

«I documenti archivistici sono beni culturali a tutti gli effetti – afferma Antonello Pipere – memoria e testimonianza concreta di fatti amministrativi e della vita sociale del Comune. Nell’archivio civico si trovano delibere, atti pubblici, corrispondenza, progetti di lavori e tanti altri documenti emanati dai primi anni del Novecento ad oggi». Un archivio preziosissimo, quindi, che merita una nuova vita, a partire dall’adeguamento dei locali. Dagli archivi esistenti a Siniscola, infatti, potrebbe partire un nuovo modo di fare cultura. Il consigliere Pipere sottolinea così anche l’importanza del patrimonio storico e intellettuale lasciato dall’avvocato Luigi Oggiano. Anche in questo caso servono fondi adeguati – e non i pochi spiccioli stanziati a suo tempo dalla Regione – per sistemare e catalogare a dovere l’intero materiale. Sorte ben diversa, invece, per l’archivio del circolo didattico Carmelo Cottone, dove è in corso il censimento e la catalogazione scientifica del materiale grazie all’adesione a un bando regionale. «Questa documentazione – conclude Antonello Pipere – potrà essere messa a disposizione dei ricercatori e dei cittadini. A questo proposito, per favorire la raccolta degli atti, il Rotary club ha donato 200 faldoni da utilizzare come contenitori del materiale d’archivio».

Un esempio virtuoso di rilancio, quindi. Destinato, si spera, a fare scuola.

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