La Nuova Sardegna

Nuoro

«Scuola forestale, quanta rassegnazione»

di Giovanni Bua

Pala (CD): nessuna reazione dei politici allo scippo di Cappellacci, ma questo non ci stupisce

10 novembre 2013
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NUORO. Una scuola che sembrava già fatta nel novembre dello scorso anno. E per la quale ora spariscono, per l’ennesima volta, i soldi. E il tutto nel totale silenzio della classe politica nuorese. Che sembra quasi rassegnata all’inevitabile “ruberia”. Questa la denuncia del coordinatore provinciale del Centro Democratico Michele Pala, che attacca: «Nel mese di novembre del 2012 nella sede della facoltà di Scienze Forestali a Carta-Loi – informavano i giornali – sarà ufficialmente inaugurato l’anno didattico 2012-2013 della Scuola regionale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, con la presentazione e l’avvio del Corso di formazione per analisti degli incendi boschivi. La scuola regionale del corpo forestale e di vigilanza ambientale appariva cosa fatta alla quale mancava solamente l’apertura dell’ex vivaio di Su Pinu, struttura imposta dal governo regionale perché preferita a quella dell’ex Esit sul Monte».

«Ebbene – attacca Pala – la finanziaria regionale del 2013 e il disegno di legge n.564 dell’assessore regionale alla programmazione Alessandra Zedda hanno definitivamente sottratto lo stanziamento di 10 milioni di euro finalizzato alla istituzione della scuola forestale. La decisione dell’attuale governo regionale è uno sberleffo nei confronti di chi ancora pensa ad una prospettiva di sviluppo delle zone interne e si è impegnato in questi anni al capezzale di quella che fu l’ "Atene Sarda", ridotta all’oggi a morente borgata di provincia».

«Di fronte all’ennesimo schiaffo della giunta Cappellacci – sottolinea Pala – colpisce il silenzio dei nuoresi, un silenzio assordante in un territorio in cui la sordità è però divenuta un male endemico ed apparentemente incurabile. Indigna, ma non stupisce l’assenza della politica, largamente responsabile della caduta verticale di fiducia nelle istituzioni. E torna alla mente una strofa del compianto Fabrizio De Andrè che recita: “L’assessore si indigna, si impegna, poi getta la spugna con gran dignità…”. Ebbene, non siano i nuoresi a gettare la spugna e si esca finalmente dal torpore che ha relegato le zone interne all’ultimo posto delle attenzioni del governo regionale. Occorre un sussulto di dignità perché le stoppie dell’ex vivaio di “Su Pinu”, oggi abbandonato al dominio dei vandali, non rimangano a rappresentare l’incapacità di chi nulla ha saputo costruire se non degrado e povertà».

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