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posada

Sì del Consiglio: antenne telefoniche fuori dall’abitato

di Sergio Secci
Sì del Consiglio: antenne telefoniche fuori dall’abitato

POSADA. È stato approvato all’unanimità dal consiglio comunale il piano per la dislocazione degli impianti per la telefonia mobile e di mappatura dei campi elettromagnetici nel territorio di Posada....

19 novembre 2013
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POSADA. È stato approvato all’unanimità dal consiglio comunale il piano per la dislocazione degli impianti per la telefonia mobile e di mappatura dei campi elettromagnetici nel territorio di Posada. Da tempo l’amministrazione comunale aveva annunciato il bando per l’installazione nel centro abitato di antenne telefoniche. Ora è stato messo nero su bianco con l’obiettivo di evitare pericoli alla salute a causa dei campi elettromagnetici. Il caso era salito agli onori della cronaca qualche anno fa quando una ditta di telefonia mobile aveva presentato un progetto per un ripetitore da installare a poche centinaia di metri dal palazzo comunale. C’era stata una vera e propria sollevazione popolare da parte di numerosi residenti che temevano danni alla salute a causa delle possibili onde elettromagnetiche. Il “no” del comune all’installazione aveva sopito le polemiche e, in quell’occasione, il sindaco Roberto Tola aveva annunciato un apposito piano ora approvato dai consiglieri. Sono stati individuati tre siti, tutti fuori dalla cerchia urbana: solo in questi luoghi, se lo vorranno, le compagnie telefoniche potranno ottenere la concessione alla realizzazione di tralicci e antenne. Le località scelte ricadono nella zona artigianale sulla direttrice per Siniscola, nei pressi di Paule Minninna, sul versante mare-La Caletta e in località Paule Cane a ovest del paese nei pressi della statale 131. La speranza è ora che, per eliminare del tutto il pericolo di possibili effetti dannosi alla salute, il comune riesca a reperire i fondi per smantellare l’impattante traliccio Rai che svetta imponente a poche centinaia di metri dal castello della Fava. La televisione di stato, interpellata a suo tempo dalComune, si era detta disponibile a spostare l’antenna in un altro sito ma con le spese, circa 250mila euro, a carico delle casse comunali.

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