La Nuova Sardegna

Nuoro

Auto in fiamme e bombe, c’è paura fra i cittadini

di Lamberto Cugudda
Auto in fiamme e bombe, c’è paura fra i cittadini

Ad Arbatax dopo i fatti accaduti due giorni fa si teme un ritorno al passato Nel 2010 furono trentasei le vetture bruciate. Proseguono le indagini

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Nella cittadina e nella frazione rivierasca di Arbatax si ha il timore che si possa tornare indietro negli anni, con autovetture date alle fiamme e attentati dinamitardi. E tutto questo dopo quanto registratosi nella sola giornata di venerdì, quando, alle 4,30, ad Arbatax – parcheggiate a poca distanza da un residence – sono state divorate dalle fiamme tre autovetture e uno scooter, tutti parcheggiati vicini, presi a nolo da quattro turisti di differenti nazionalità, mentre alle 17,30, di fronte alla serranda di un’officina di un gommista, è stato trovato un ordigno rudimentale inesploso, con miccia detonante a lenta combustione (collegata a un innesco) che deve essersi spenta per chissà quale motivo.

Per quanto attiene le due Fiat Panda e la Fiat Cinquecento, tutte nuove e prese a nolo in tre scali aerei differenti – Cagliari, Olbia e Alghero – da tre vacanzieri di nazionalità differente (uno svedese, un francesce e un belga) e lo scooter noleggiato a Tortolì da un inglese,andati a fuoco, fino a ieri sera, ai carabinieri della stazione di Tortolì, guidati dal maresciallo Marcello Cangelosi, non era giunto alcun pronunciamento da parte dei vigili del fuoco, che hanno spento l’incendio ed effettuato un accurato sopralluogo nella piazzola del parcheggio nella zona di via Porto Frailis. Atto doloso o corto circuito? I militari dell’Arma, consci delle 36 auto date alle fiamme quattro anni fa, continuano a indagare senza sosta, ben sapendo che la diavolina non lascia alcuna traccia. Gli agenti del commissariato costiero, guidati dal dirigente Leonardo Cappetta, e i carabinieri della stazione tortoliese, indagano anche sul fallito attentato contro l’officina del gommista Marco Piras, 30 anni, di Orroli, che ogni giorno fa avanti e indietro dal suo paese. L’attività è stata aperta circa un anno fa, nella via generale Tosciri, dove si trovano altre officine. A trovare l’ordigno lo stesso artigiano, intorno alle 17,30 di venerdì, mentre era al lavoro, nello spostare una busta con la scopa. La bomba artigianale era composto da un tubo nero in metallo di circa 25 centimetri di lunghezza, contenente esplosivo (circa 200 grammi) e con una miccia detonante collegata all’innesco con del nastro isolante. Ma la miccia, per cause da stabilire, si è spenta poco dopo la sua accensione. A trovare l’ordigno inesploso, mentre era al lavoro, lo stesso gommista mentre spostava, con la scopa, una busta vicino alla serranda. Era composto da un tubo nero in metallo di 25 centimetri di lunghezza, contenente esplosivo – circa 200 grammi di gelatina da cava e altre miscele esplosive – con miccia detonante a lenta combustione, consumata dal fuoco in parte, collegata all’innesco.

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