Ricerche geotermiche, bocciatura unanime
DORGALI. «Non se ne parla nemmeno. Che vadano altrove a fare queste ricerche. Il nostro territorio non è in vendita e bene ha fatto il consiglio comunale ad essere compatto e fermo nel negare a chi...
DORGALI. «Non se ne parla nemmeno. Che vadano altrove a fare queste ricerche. Il nostro territorio non è in vendita e bene ha fatto il consiglio comunale ad essere compatto e fermo nel negare a chi che sia l'autorizzazione a fare perforazioni di nessun genere». In estrema sintesi è il parere di molti dorgalesi, interpellati sull’argomento del giorno: la proposta avanzata dalla Società Scs srl per non meglio specificate ricerche geotermiche nell’ambito nel territorio comunale di Dorgali e più precisamente a Su Anzu. A due passi dalla chiesetta di San Giovanni e dall'omonima grotta. Sopratutto, dalle terme di Dorgali, “Sa lapia e su Anzu”, una vasca di acqua sulfurea frequentata sin dall’età romana. Un luogo dove dovrebbe nascere un vero centro termale. La speranza è che quanto prima venga riconosciuta la concessione mineraria per lo sfruttamento della sorgente termale rilasciata ad una società di Dorgali. Richiesta che risale ad una ventina di anni fa ma da allora tutto tace. Adesso la richiesta delle fantomatiche ricerche, che non è piaciuta a nessuno. Per l'assessore ai Lavori pubblici Nannina Spanu si tratta di «un’attività che ci sembra assolutamente incompatibile con quella che è la direzione che noi vogliamo per il nostro territorio ed esistono moltissime obiezioni, ambientali, paesaggistiche, storico culturali. Ci sono numerose perplessità su quello che il progetto non dice dal punto di vista delle ripercussioni sulla salute umana. Crediamo che ci sarebbero più danni che benefici che sarebbero comunque a carico dei privati che fanno questo tipo di attività». Parla di forzatura inaccettabile Sebastiano Loi dell’opposizione. «Un metodo assolutamente non condivisibile per un progetto di così grande rilievo».