La Nuova Sardegna

Nuoro

Ecco come nasce l’errore giudiziario

di Tiziana Simula
Ecco come nasce l’errore giudiziario

Al convegno organizzato dalla Camera penale l’analisi di Raffaele Della Valle, difensore di Tortora

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NUORO. “E se fosse innocente?” Il problema dell’errore giudiziario, dramma sempre in agguato nelle aule dei tribunali e argomento sul quale da sempre si dibatte, è stato affrontato ieri nel convegno organizzato dalla Camera penale di Nuoro. Appuntamento al quale ha dato il suo prestigioso contributo l’avvocato Raffaele Della Valle, del Foro di Monza, penalista tra i più noti e apprezzati, conosciuto al pubblico anche per avere difeso Enzo Tortora in uno dei casi più tristi di errore giudiziario della storia d’Italia. Un intervento, il suo, che, com’era prevedibile, ha catturato l’attenzione della platea degli avvocati del foro nuorese riuniti nell’auditorium dell’ex Iacp, impegnati ogni giorno nel difficile compito della difesa dei loro assistiti, in un sistema «dove l’errore giudiziario è sempre possibile», ha ribadito Della Valle.

Ad aprire il convegno, il presidente della Camera penale, Francesco Lai, che ha letto un messaggio inviato da un altro prestigioso esperto di diritto, Fabio Roia, presidente di sezione del tribunale di Milano, impossibilitato a partecipare all’incontro. È spettato all’avvocato Pasquale Ramazzotti introdurre il tema dell’incontro dal titolo “E se fosse innocente? L’errore giudiziario tra accusa infondata e sentenza ingiusta”. Un intervento magistrale, quello del giurista nuorese, che nella sua articolata riflessione si è soffermato sul diritto al giusto processo.

La biografia dell’errore giudiziario è stata tracciata dal penalista del Foro di Monza. Che in un appassionato quanto critico intervento, che non ha risparmiato il ruolo degli organi inquirenti e dei mass media, ha spiegato come sia possibile e quali siano gli elementi e le cause che possono determinare un errore giudiziario. «Si compie all’atto finale della sentenza, ma ha origine fin dall’inizio – ha spiegato –. Mi ha sempre colpito il fatto che è un attimo assumere la veste di indagato: basta una falsa interpretazione delle intercettazioni, una frase estrapolata dal contesto e travisata». La superbia dei pm o degli inquirenti, il carico di lavoro degli uffici giudiziari, la mancanza di equilibio e lo stato d’animo del giudice, sono tutti elementi che concorrono a determinare l’errore giudiziario, ha spiegato Della Valle. Evidenziando come sia sempre più diffusa la tentazione di «formare la prova dal comportamento dell’inquisito». Alla fine dei lavori, la testimonianza di Tonino Mura, barista nuorese, al centro di un drammatico errore giudiziario, costato caro alla sua salute.

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