«Pd, per le segreterie primarie aperte a tutti»
La richiesta in un documento firmato da Prevosto, Chessa e Michelangeli La decisione spetterà agli organi regionali, ma la tensione è già molto alta
NUORO. «I nuovi segretari Pd dei circoli e della provincia vanno eletti in congressi dove votino tutti i cittadini e non solo gli iscritti, così come avviene per i segretari nazionale e regionali». Lo chiedono i dirigenti Carlo Prevosto, Lucia Chessa e Clara Michelangeli, queste ultime sindaci ad Austis e Onanì. Una sorta di rivoluzione che si propone di far uscire allo scoperto uomini e posizioni, in previsioni delle primarie congressuali di ottobre e non mancherà di creare fibrillazioni negli assetti del partito. La decisione spetta all’assemblea regionale, con una modifica allo statuto.
Ieri, la presentazione del documento, nella sede di via Triste, da parte di Prevosto e Chessa, affiancati dal segretario cittadino Francesco Manca, che ha voluto chiarire: «Concordo con l’idea che il partito debba coinvolgere i cittadini. E lo dico da “super partes”, in quanto non mi ricandiderò alla segreteria». Un appello sul quale sarebbero in fase di avvicinamento alcuni dirigenti territoriali. I passaggi concreti: voto aperto e tessere non più condizionate al pagamento dei 15 euro di tassa «perché di questi tempi spesso non si ha neppure la disponibilità, soprattutto quando in una famiglia sono in diversi chiamati a rinnovare l’adesione».
Ma più dei soldi, i tre firmatari pongono l’accento sul metodo. Ancora Prevosto:«Non si può pensare di mandare avanti il partito con i pacchetti delle tessere, che si gonfiano nel momento in cui ci si avvicina alla sfida elettorale. Ma si arriva allo scandalo: in provincia si continua a rinnovare la tessera a un uomo che è morto dal 2011». Clara Michelangeli dall’eremo di Onanì non è meno drastica. Inizia a dire che lei è stata la prima a non rinnovare la tessera: «Perché una conduzione di questo tipo fa schifo e la gente si è allontanata. Si è voluta imporre l’idea di un luogo dove si sta per contratto, e non perché si crede in un ideale». Un attacco dove non è ininfluente la metamorfosi nel partito imposta da Matteo Renzi. Quanto, in termini di sostegno, avrà nella provincia è ancora da verificare. Il partito appare diviso tra la corrente Ladu-Cucca (nelle primarie filo-Cuperlo) e i renziani della prima e seconda ora, dove si colloca l’altro fronte, del consigliere regionale Deriu. L’apertura al documento sulle primarie potrebbe anche voler dire che alla fine la bilancia si sposta verso quest’ultimo, con conseguente cambio di guida nella segretaria provinciale e la conferma in quella cittadina. I tre firmatari tuttavia cercano di riportare la questione su un terreno di confronto sulle cose da fare: «Non vogliamo un partito dove ci si divide, ma piuttosto un luogo dove si metta al primo posto un progetto per dare risposte al territorio».