La Nuova Sardegna

NUORO. «Io lavoravo come vedetta antincendio sul monte Tuttavista, ma quella sera, nella zona di Santa Maria, non ho visto alcun incendio». Lo ha ripetuto bene, ieri mattina, il forestale Luigi Pisanu, chiamato a testimoniare al processo per la morte, nel corso di un incidente stradale, del giovane motociclista Luca Mereu.

Un processo che vede come imputato l’odontotecnico di Fonni, Lorenzo Curreli, proprietario del cavallo sul quale si era schiantato Mereu, le notte del 15 ottobre 2011. Secondo la difesa di Curreli, rappresentata dall’avvocato Giuseppino Monni, il cavallo era fuggito da un recinto a causa di un incendio. Ecco perché ieri mattina, su questa circostanza, un teste è stato chiamato a deporre in aula, davanti al giudice monocratico Mariano Arca. Il teste Luigi Pisanu in aula ha dunque riferito di non aver visto alcun incendio quella notte, mentre era di turno. Ma l’avvocato Monni ha fatto notare che il suo turno di lavoro, quella sera, si era concluso alle 22. E pertanto, se l’incendio si fosse verificato dopo quell’ora, nessuno se ne sarebbe accorto. Sempre nell’udienza di ieri mattina, è stato chiamato a deporre anche il veterinario dell’Asl di Siniscola che aveva fatto gli accertamenti sul cavallo vittima dello schianto, così come il motociclista.

«A noi non risultava che Curreli fosse un possessore di cavalli – ha spiegato il professionista dell’azienda sanitaria – ma ce lo aveva detto lui stesso». Durante la sua deposizione è emerso anche che a suo tempo ci fosse stato qualche fraintendimento circa la registrazione del cavallo negli appositi registri nazionali. Il processo proseguirà nei prossimi mesi con l’audizione di altri testi dell’accusa, sostenuta ieri in aula dal pubblico ministero Andrea Vacca. (v.g.)