Morta dopo un’endoscopia, il pm chiede un anno e 2 mesi
NUORO. «Chiedo per gli imputati una condanna a un anno e due mesi». È arrivato al dunque, ieri, con la requisitoria del pm Andrea Schirra, il processo che vede due medici dell’ospedale San Francesco,...
NUORO. «Chiedo per gli imputati una condanna a un anno e due mesi». È arrivato al dunque, ieri, con la requisitoria del pm Andrea Schirra, il processo che vede due medici dell’ospedale San Francesco, Emilio Usula, e Gisella Mastino – difesi dagli avvocati Tullio Moni, Aldo Petta, Maria Grazia Corrias e Ivano Iai, a processo con l’accusa di omicidio colposo. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, i due professionisti nuoresi, il 2 ottobre del 2008, avevano sottoposto una donna di Fonni, Giovanna Cugusi, a un esame delicato che il pm Andrea Schirra, ieri mattina, in aula, ha definito «non assolutamente necessario». I due medici, ora e all’epoca, erano ovviamente di diverso parere: la donna doveva essere sottoposta a Ercp, un a sorta di endoscopia delle vie biliari, perché questo esame l’avrebbe potuta salvare. La donna, in seguito, sarebbe tuttavia morta a causa di una pancreatite necrotica. Secondo l’anatomopatologo, Vindice Mingioni, la perforazione che si era creata durante l’esame non era prevedibile. Gli avvocati di parte civile, ovvero i legali Angela Nanni, Danilo Loi ed Emanuela Piras, sono di diverso parere. Nella prossima udienza, il 25 luglio, parleranno sia loro sia la difesa. Poi la sentenza. (v.g.)