La Nuova Sardegna

Nuoro

Svanita la speranza di salvare il carcere

Macomer, la Camera respinge la richiesta di Capelli e Piras Pollice verso anche dai deputati sardi della maggioranza

26 luglio 2014
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MACOMER. Se c’era ancora una speranza di salvare il carcere di Macomer, questa è sfumata dopo che la Camera, col parere negativo del Governo, ha respinto l’ordine del giorno presentato dai deputati Roberto Capelli e Michele Piras per chiedere al ministro della Giustizia di rivedere la decisione di dismettere la struttura, alla luce anche delle affermazioni non veritiere contenute nel decreto che ne dispone la chiusura. L’ordine del giorno è stato bocciato anche col voto dei deputati sardi di maggioranza. La notizia è stata accolta con delusione a Macomer, soprattutto dal personale dell’istituto carcerario che dovrà ora subire il trasferimento in altre strutture che seguirà alla chiusura di quella di Macomer. Delusione e rabbia sono state manifestate anche dal sindaco, Antonio Succu. «Alla base di questa decisione – ha detto –, c’è una logica ragionieristica che non tiene conto dei diritti dei detenuti e dei lavoratori ed è uno schiaffo per il nostro territorio. Rendo merito ai deputati Piras e Capelli per il loro impegno, ma sono amareggiato per la decisione del governo, che stento a capire. Quello presentato da Piras e Capelli era un ordine del giorno ben articolato basato su fatti veri, non su imprecisioni grossolane come il decreto che dispone la chiusura del carcere. Quella del governo è una scelta superficiale. Sono preoccupato per la desertificazione economica e sociale del nostro territorio». Mercoledì i due parlamentari incontreranno il sottosegretario alla Giustizia, Enrico Costa, al quale esporranno la situazione e chiederanno di visitare al più presto la struttura carceraria di Macomer. Sulla questione del carcere interviene anche Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, la quale propone un fronte comune contro la chiusura di Iglesias e Macomer. «Sono due facce della stessa medaglia – scrive in una nota –. Non si possono salvare con interventi personali. Occorre che i parlamentari eletti in Sardegna facciano fronte comune con il Consiglio regionale e gli amministratori locali per dimostrare con i fatti che l’isola non può essere serva di un progetto incomprensibile, irrazionale e antieconomico». Caligaris conclude spiegando che il trasferimento dei detenuti appesantirà le situazioni già difficili di carceri sovraffollate.

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