La Nuova Sardegna

Nuoro

È allarme sugli ammortizzatori sociali

di Federico Sedda
È allarme sugli ammortizzatori sociali

Quelli in deroga scadono il 31 agosto. Ancora incerte le risorse spettanti alla Sardegna per la proroga

30 luglio 2014
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OTTANA. Ancora un mese di lavoro alle dipendenze del Comune. Poi si vedrà. Sì perché, per conoscere il loro futuro e quello delle loro famiglie, dovranno aspettare le decisioni della Regione sulla proroga o meno degli ammortizzatori sociali in deroga scaduti il 30 giugno 2014 e prorogati fino al 31 agosto prossimo. Tutto dipenderà dalla disponibilità delle risorse finanziarie. Che ancora non sono state definite. A partire dalla quota che spetterà alla Sardegna dei 400 milioni stanziati in tutta fretta dal governo. Così, in assenza di prospettive certe, per cinque ex lavoratori delle fabbriche fallite dell’area industriale di Ottana, Plasteco, Master sarda e Platinum, tutti in mobilità in proroga ormai da molti anni, il conto alla rovescia è già cominciato. Solo alla fine di agosto sapranno se il lavoro nel cantiere attivato dal comune di Ottana quattro anni fa potrà andare avanti oppure no. «Da parte nostra – fa sapere il sindaco, Gian Paolo Marras – non c’è alcuna difficoltà. L’esperienza potrà continuare compatibilmente con la disponibilità delle risorse». Il comune di Ottana, tra i primi ad attivare il progetto, ha recepito la direttiva della giunta regionale che ha prorogato l’utilizzo dei lavoratori in mobilità presso gli enti pubblici per altri due mesi. Il provvedimento, in provincia di Nuoro, riguarda un centinaio di lavoratori presi in carico dagli enti locali in seguito al licenziamento da parte delle loro aziende fallite. Il progetto prevedeva, per questi lavoratori, l’impiego nei comuni e negli enti pubblici in cambio dell’integrazione del reddito fino a mille euro. Senza questa opportunità, pagata dalla Regione, avrebbero continuato a percepire l’indennità di cinquecento euro garantita dagli ammortizzatori sociali. Il rinnovo del contratto, per i lavoratori di Ottana e per i colleghi degli altri enti della Provincia nella stessa situazione, è appeso a un filo. Una situazione di incertezza già vissuta con angoscia a ogni scadenza semestrale del contratto. L’ultima il 30 giugno 2014. Anche stavolta, una nota dell’assessore ragionale al Lavoro ha autorizzato in extremis la prosecuzione dei progetti. Sono così scattati altri due mesi di proroga che hanno dato respiro a questi lavoratori. Il problema, tuttavia, si ripresenterà tra un mese. Senza una nuova proroga si rischia di innescare una bomba sociale dagli effetti imprevedibili.

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