La Nuova Sardegna

Nuoro

Traffico di farmaci veterinari, a rischio carne e formaggio

di Tito Giuseppe Tola
Traffico di farmaci veterinari, a rischio carne e formaggio

Macomer, il dirigente Asl: «Negli alimenti possibili tracce di ormoni e antibiotici clandestini»

09 settembre 2014
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MACOMER. Qual era l’utilizzo dei farmaci per uso animale sequestrati dai carabinieri a due fratelli romeni che ne detenevano in discreto quantitativo? Le indagini dei carabinieri della compagnia di Macomer proseguono per capire in che modo venivano usati i medicinali, se esiste un mercato clandestino favorito dal prezzo ridotto rispetto a quelli venduti attraverso i canali regolari e per verificare la diffusione nelle aziende di allevamento di sostanze non autorizzate.

A preoccupare sono soprattutto le conseguenze legate all’uso incontrollato di farmaci per uso animale e il rischio di conseguenze per la salute di chi consuma il prodotto finale: carni e latticini. Lo dice chiaramente il dottor Raffaele Flore, responsabile del servizio igiene degli allevamenti della Asl di Nuoro. La vicenda preoccupa anche le associazioni di categoria degli allevatori per il fatto che ne risente l’immagine delle produzioni locali.

L’economia del Marghine ha una forte caratterizzazione agropastorale. La presenza di allevamenti di qualità alimenta un fiorente settore agroalimentare che, nonostante i problemi, regge la crisi. Carne, latte e formaggi sono tra le eccellenze di questo territorio. Ma in primo luogo sono i problemi legati alla salute.

Il dottor Raffaele Flore spiega come funzionano i controlli sulla vendita e sull’utilizzo negli allevamenti dei farmaci per animali e quali sono le possibili conseguenze legate all’assunzione di cibi confezionati con carni e formaggi provenienti da aziende zootecniche dove si è fatto un uso incontrollato di medicinali. Quelli sequestrati dai carabinieri di Macomer erano antibiotici, ormoni e antiparassitari intestinali. «I problemi nascono dal fatto che le sostanze possono residuare nel formaggio, nella ricotta, nel latte e nella bistecca – dice il dirigente della Asl –, tracce di antibiotici con l’assunzione attraverso il cibo possono dare luogo ad anafilassi e allergie anche letali. Quello dell’uso dei farmaci negli allevamenti è un problema di salute pubblica. La legislazione italiana è estremamente severa sia nell’autorizzare l’immissione di nuovi farmaci nel mercato sia nei controlli sull’utilizzo. Quando si tratta di sostanze di provenienza sconosciuta somministrate senza controllo possono esserci conseguenze gravi. Ci sono problemi di dosaggio e di indicazione terapeutica che non possono essere lasciati a una decisione estemporanea dell’allevatore. C’è poi un tempo di sospensione riferito all’utilizzo».

I caseifici controllano che nel latte non ci sia traccia di residui di farmaci. Il dottor Flore spiega che sono particolarmente severi i controlli sull’uso di ormoni. Sono venduti solo su prescrizione veterinaria con tre ricette, di cui una rimane nell’allevamento, e la somministrazione ai capi avviene sotto stretto controllo.

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