La Nuova Sardegna

Nuoro

IL SOLE, LA LUNA, LE STELLE La storia dei planetari. L’enigma dell’antichità: la Macchina di Antikythera del 1902

IL SOLE, LA LUNA, LE STELLE La storia dei planetari. L’enigma dell’antichità: la Macchina di Antikythera del 1902

L’almanacco di Tonino Bussu

29 settembre 2014
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Ma da quando esistono i planetari? La loro storia è molto lunga e risale all’antichità quando gli uomini hanno tentato di dare risposte non più mitologiche, ma razionali e coerenti ai moti celesti. Le più antiche rappresentazioni del cielo sono i globi celesti, che risalgono all’antichità classica: la tradizione attribuisce ad Anassimandro di Mileto la costruzione del primo. Un enigma dell’antichità è rappresentato dalla cosiddetta “Macchina di Antikythera” trovata nel 1902 tra i resti di un antica nave naufragata presso le coste dell'isola di Antikythera tra la Grecia e Creta. Era composta da quattro frammenti di rame, che mostravano le vestigia di quello che doveva essere stato un congegno meccanico con complicati ingranaggi. Può essere considerato un sofisticato planetario costruito intorno al 150-100 a.C in base alle teorie astronomiche forse dello stesso Ipparco o di Archimede. Il congegno è composto da una serie di ruote dentate che permettevano di calcolare il sorgere del sole, le fasi lunari, i movimenti dei pianeti allora noti, gli equinozi, i mesi, i giorni della settimana e, pare, perfino le date dei giochi olimpici. Le ruote dentate che componevano il meccanismo erano costruite interamente in bronzo con stampati circa duemila caratteri di scrittura che ora è stata quasi del tutto decifrata permettendo così di capire meglio l’uso e il grande interesse scientifico di questa eccezzionale macchina. Il calcolatore di Antikythera dimostra quanto avanzato fosse il livello del pensiero scientifico raggiunto dalla civiltà ellenica poiché chi ha concepito uno strumento di questo genere era in grado di elaborare complessi calcoli matematici e possedeva approfondite conoscenze astronomiche oltre che articolate nozioni ingegneristiche tanto da presupporre che si conoscesse il calcolo del moto planetario dei corpi celesti anticipando e precorrendo, di numerosi secoli, la teoria eliocentrica e la legge sulla gravitazione universale.

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