La Nuova Sardegna

Nuoro

IL SOLE, LA LUNA, LE STELLE Archimede e gli astri. La scoperta di un frammento del Planetario del II secolo a.C.

IL SOLE, LA LUNA, LE STELLE Archimede e gli astri. La scoperta di un frammento del Planetario del II secolo a.C.

L’almanacco di Tonino Bussu

07 ottobre 2014
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Durante gli scavi nella piazza del Mercato Civico ad Olbia nel 2006 è stata fatta una scoperta sensazionale in quanto è stato ricuperato un interessante frammento di una ruota dentata che la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Sardegna ha datato tra la fine del III secolo e la metà del II secolo a.C. Ad una prima analisi la dentatura del minuscolo ingranaggio, di circa 43 millimetri, sembrava simile al celeberrimo Planetario di Antikytera, mentre col restauro vi è stata una bella quanto eccezionale sorpresa poichè i denti non erano più triangolari, come si era prima supposto, ma curvi, più simili dunque a quelli degli ingranaggi moderni frutto di approfonditi studi matematici di scienziati del 1700. In seguito a più approfondite analisi e studi è risultato che questa tipologia di ingranaggio risalirebbe al lontano periodo ellenistico e sarebbe espressione di una cultura scientifica più evoluta, nonostante fosse stato realizzato prima di altri strumenti simili finora pervenuti. Dunque ha fatto pensare che l’invenzione fosse frutto di una mente geniale di quell’epoca e, considerato che le fonti classiche, a cominciare da Cicerone, hanno sempre parlato di un planetario ideato e costruito da Archimede di Siracusa, uno degli scienziati più acuti e illuminati dell’antichità, si è tenuti a credere che il minuscolo frammento rinvenuto ad Olbia sia proprio espressione del grande matematico siracusano. Il Planetario di Archimede, secondo quanto ce ne raccontano i vari storici dell'antichità classica, era probabilmente uno strumento meccanico, tra l’altro costruito non col bronzo ma con l’ottone, e anche questa è un’altra sorpresa, che simulava la volta celeste e descriveva i movimenti dei vari corpi celesti. L’unico altro strumento con cui veniva confrontato era la macchina di Antikytera che però era meno avanzata rispetto alla creatura dello scienziato e astronomo di Siracusa.

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