Agguato all’ex infermiere, caccia all’incappucciato
Stanno migliorando le condizioni di Peppino Mozzo raggiunto da una fucilata Indagini difficili: dopo aver sparato il killer è riuscito a far perdere le sue tracce
SILANUS. Sono leggermente migliorate le condizioni di Peppino Mozzo (67 anni), ferito sabato mattina in un agguato nelle campagne di Silanus. L’infermiere in pensione è stato raggiunto da una fucilata alle spalle mentre apriva il cancello del suo podere, colpo esploso da un killer che lo attendeva nascosto dietro un muretto a secco, davanti all’ ingresso dell’azienda, lungo la strada rurale di “Contonale”. Peppino Mozzo, ferito alla spalla sinistra, è ancora ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale San Francesco, ma le sue condizioni stanno lentamente migliorando. I medici che lo tengono sotto stretta osservazione, sono fiduciosi sulla sua guarigione. Appena sarà fuori pericolo e in grado di poter parlare, sarà sentito dagli inquirenti che indagano sull’agguato.
Un tentato omicidio dal movente al momento incomprensibile, vista anche la vita tranquilla dell’ex infermiere, e per ora senza responsabile. Nessuna traccia dello sparatore, nonostante la massiccia caccia all’uomo messa in atto dalle forze dell’ordine subito dopo il ferimento. Le zone di Madrone, Orolio e Contonale sono state passate al setaccio dai militari coadiuvati dall’alto dall’elicottero. L’uomo, con indosso una tuta mimetica, il volto coperto da passamontagna e in spalla un fucile calibro 12, è riuscito, almeno per ora, a farla franca. Proseguono serrate le indagini da parte dei carabinieri della compagnia di Macomer e dei colleghi di Silanus: anche ieri sono state sentite diverse persone le cui testimonianze potrebbero rivelarsi utili ai fini delle indagini. Gli inquirenti stanno cercando di capire quale possa essere la causa che ha fatto finire Peppino Mozzo nel mirino del killer. Non si esclude nessuna pista, compresa quella di malumori legati al mondo agropastorale.
L’ex infermiere con la passione per la campagna è stato ferito da una fucilata esplosa da distanza ravvicinata da un malvivente che lo attendeva ben nascosto dietro un muretto a secco, davanti al suo podere. Peppino Mozzo sabato mattina c’era andato insieme al figlio Michele, militare della “Sassari”. La rosata di pallini l’ha raggiunto alla spalla sinistra. I medici dell’ospedale di Nuoro nei prossimi giorni dovranno estrarli. Ma non prima che la situazione medica si stabilizzi, con particolare attenzione per il polmone lesionato. Un ennesimo episodio criminale per Silanus. Che ha fatto mobilitare l’amministrazione comunale. La spirale di violenza che negli ultimi tempi si è abbattuta sul paese sarà al centro della seduta del consiglio comunale che il sindaco Luigi Morittu, dopo aver sentito i capigruppo consiliari, ha convocato per domani.