La Nuova Sardegna

Nuoro

Orotelli apre le porte al recupero sociale dei carcerati

di Federico Sedda
Orotelli apre le porte al recupero sociale dei carcerati

Il detenuto “01” per tre mesi lavorerà in biblioteca L’iniziativa dopo il pellegrinaggio “Devotionis causae”

21 giugno 2015
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OROTELLI. Prima la decisione di sostenere, con un piccolo contributo di 200 euro, il pellegrinaggio lungo i santuari mariani del Nuorese promosso dal Capitolo sardo della confraternita di San Jacopo de Compostella e al quale parteciparono una decina di detenuti nel carcere di Badu’e Carros e della colonia penale di Mamone. Ora l’approvazione del progetto di reinserimento sociale di un detenuto del carcere nuorese che lavorerà per tre mesi nella biblioteca comunale del paese. Orotelli mostra così il suo volto solidale verso le persone che hanno bisogno di essere inserite nella società e, in particolare, verso la rieducazione dei carcerati. Un progetto, quello dell’accoglienza del detenuto 01, come è indicato per motivi di privacy nella delibera approvata dalla giunta comunale, nato proprio nel corso del pellegrinaggio “Devotionis causae” lungo i santuari mariani della Barbagia, che si è tenuto dal 26 aprile al primo maggio scorso e al quale partecipò anche il vice sindaco di Orotelli, Piero Mereu. Il progetto si deve alla sua sensibilità umana e sociale. «A tutti gli uomini – dice il vice sindaco di Orotelli – bisogna dare una seconda possibilità e un’occasione di riscatto». L’incontro tra il detenuto e l’amministratore comunale è nato durante il cammino lungo i santuari mariani partito dal santuario dei Martiri di Fonni e conclusosi a Bitti, passando per Gavoi, Sarule, Nuoro e Lula. «In quella occasione – dice Mereu – ho avuto modo di conoscere questo detenuto e di stabilire con lui un rapporto di amicizia».

Tutto nel nome di San Jacopo de Compostela che, stavolta, in terra di Barbagia, ha fatto davvero un miracolo. Così, con la benedizione del santo famoso per i pellegrinaggi a piedi in terra spagnola di migliaia di pellegrini, il detenuto 01 avrà la possibilità di uscire dal carcere e reinserirsi in una comunità ospitale. «In seguito al pellegrinaggio – racconta Piero Mereu – sono stati organizzati incontri tra il settore dei servizi sociali del nostro Comune e la direzione del carcere. È stata ipotizzata la possibilità di mettere a punto un programma di inclusione sociale con impegni in lavori di pubblica utilità a Orotelli. Così abbiamo accolto l’invito della direttrice del carcere Ciavarella e dell’educatrice Cincotti, di collaborare al recupero sociale di una persona che, in passato ha commesso gravi errori, ma che ora è pronta per un’altra vita in società». Il detenuto 01, una volta ottenuta l’autorizzazione del giudice si sorveglianza, lascerà ogni giorno il carcere, dove rientrerà la sera, per lavorare nei progetti di pubblica utilità mandati avanti dalla biblioteca comunale. Il tutto per tre mesi. Il Comune si accollerà le spese di viaggio e di soggiorno con un contributo mensile di cento euro. Una piccola spesa per un grande progetto di solidarietà che è stato accolto con entusiasmo dall’intera amministrazione comunale del paese barbaricino. «Credo che le amministrazioni locali – conclude Piero Mereu – abbiano il dovere di favorire il recupero sociale di queste persone, anche perché, quando escono dal carcere, rientrano, comunque, nelle nostre comunità».

Un esempio di solidarietà e di accoglienza che fa onore al paese di Salvatore Cambosu.

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