La Nuova Sardegna

Nuoro

Terreni di Mamone, Piras torna alla carica

di Bern
Terreni di Mamone, Piras torna alla carica

Il deputato di Sel scrive al ministro Orlando: «Quegli ettari tornino al Comune e ai cittadini»

12 settembre 2015
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Il deputato Michele Piras del Sel ritorna alla carica in merito ai terreni dove ricade la Colonia Penale di Mamone, che il Ministero di Grazia e Giustizia considera di sua proprietà, dopo l’interrogazione inoltrata nel mese di giugno scorso, senza ottenere una risposta. Adesso scrive una lettera indirizzata al ministro Andrea Orlando e al suo vice Enrico Costa. «La presente – scrive Piras – per segnalare alla Sua attenzione una questione relativa all'area di circa 3 mila ettari ricompresa fra i territori comunali di Onanì, Lula, Bitti e Lodè in provincia di Nuoro, nei quali è ubicata, dal 1881, la colonia penale di Mamone e sulla quale vicenda è depositata una interrogazione a prima firma del sottoscritto».

Oltre 2300 ettari ricadono in territorio di Onanì, di cui oltre 1000 versano in uno stato di «totale abbandono e incuria: inutilizzati dall’amministrazione carceraria, vietati all’uso civile e economico da parte della cittadinanza, esposti a un fortissimo rischio di incendio nei mesi estivi». Peraltro nel 2012 l’amministrazione retta da Clara Michelangeli, dopo vari tentativi per riaverli, aveva inoltrato causa. Ma il silenzio è diventato assordante. E Piras si fa interprete della situazione. «Una vicenda-scrive il deputato-certamente minore rispetto ai grandi temi della Giustizia, ma che segna un problema concreto e reale, sia di carattere economico che di pubblica sicurezza, nella dimensione locale. In particolare si tratta di una proposta, a mio avviso di buon senso, inoltrata dall'Amministrazione comunale di Onanì inerente circa mille ettari di terreno, gravato dalla medesima servitù di cui sopra, quindi di proprietà del demanio statale». Piras rimarca anche che questa situazione rappresenta pure un'evidente perdita per una economia locale non ricca.

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