La Nuova Sardegna

Nuoro

riforma degli enti locali

Prevosto: «Fronte comune per salvare le zone interne»

Prevosto: «Fronte comune per salvare le zone interne»

NUORO. «La nuova riforma degli enti locali proposta dalla giunta regionale stabilisce la creazione dell’area metropolitana di Cagliari (con un territorio pressoché uguale alla vecchia provincia) e...

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NUORO. «La nuova riforma degli enti locali proposta dalla giunta regionale stabilisce la creazione dell’area metropolitana di Cagliari (con un territorio pressoché uguale alla vecchia provincia) e probabilmente quella del nord Sardegna attorno a Sassari. Questo disegno comporterà la divisione della Sardegna in due con tutte le zone interne in posizione residuale nel nuovo assetto istituzionale». A parlare è Carlo Prevosto, voce critica del Pd nuorese.

«È facilmente prevedibile che le due aree metropolitane fagociteranno la stragrande maggioranza delle risorse pubbliche destinate alla Sardegna, regionali, statali ed europee, tagliando di fatto fuori tutto il resto del territorio sardo, cui resteranno solo le briciole».

«Il risultato finale sarà la concentrazione sulle aree metropolitane anche degli investimenti privati – sottolinea l’esponente del Partito democratico –, accentuando di conseguenza il già grave fenomeno dello spopolamento, soprattutto per mancanza di ogni prospettiva credibile, dei nostri territori. L’Oristanese sembra voler perseguire la sua naturale vocazione campidanese e troverà modo di aggregarsi all’area di Cagliari, mentre il Nuorese con l’Ogliastra si troveranno in posizione marginale in tutti processi decisionali politici, economici e sociali».

«Tra i territori più danneggiati, c’è sicuramente la città di Olbia e i comuni limitrofi, che pur avendo il primo porto per numero di passeggeri e l’aeroporto Costa Smeralda (il secondo in Sardegna per traffico assoluto, ma primo per quello privato) manca del requisito della popolazione per poter accedere ai benefici di città metropolitana. La situazione non è ancora definita e sono in corso discussioni e mediazioni all’interno del consiglio regionale e tra il consiglio e la giunta regionale. È urgente e fortemente auspicabile che le classi dirigenti del Nuorese, dell’Ogliastra e di Olbia, si incontrino e facciano fronte comune prima che questa riforma venga approvata dal consiglio regionale».

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