La Nuova Sardegna

Nuoro

Disagi in via Togliatti «Da anni lottiamo contro l’abbandono»

di Stefania Vatieri

Un terreno privato è diventato una discarica paludosa Pasqualina Mariane: «Le mie denunce non sono servite»

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NUORO. L’impressione è che si sia parlato molto e fatto poco per quel pugno di terra di via Togliatti. Poco più che un quadrato di qualche decina di metri, un lembo di terra nel quartiere del Nuraghe incastonato tra via Togliatti e via Donatori di Sangue, che da tempo giace inerme in balia di ogni avversità. Lo sa bene la signora Pasqualina Mariane, che con quello scempio a cielo aperto deve farci i conti ogni giorno. Lei, che affianco a quel terreno ci abita, sono anni che lotta perché qualcuno risolva il problema una volta per tutte. Il fatto è che il terreno in questione è una proprietà privata: c’è chi dice appartenga a una ditta edile e che, tempo addietro dovesse essere destinato a un’area parcheggi per il condominio affianco, mai realizzati per problemi tecnici. Quello che è chiaro invece è che le conseguenze dell’incuria di questo pezzo di terra le paga tutte la signora Mariane. Nel trascorrere delle stagioni sono state molteplici le destinazioni d’uso del terreno: da bivacco per cani e gatti randagi, fino ad assumere le sembianze di una discarica vera e propria a giorni paludosa. È infatti da circa due anni che a tutto questo si è aggiunta una cospicua perdita d’acqua che ha inondato l’intera area, facendola diventare così anche il regno di mosche, zanzare e rane. «Invito tutta la cittadinanza al concerto di rane che ogni sera ci tiene compagnia, e che insieme alla colonia di zanzare non ci permettono di aprire le finestre ormai da tempo – commenta con un filo di ironia Pasqualina Mariane – Il problema più grosso è che questa perdita d'acqua sta causando numerose infiltrazioni nel mio giardino e persino dentro casa, e coloro che dovrebbero intervenire (il condominio di via Donatori di Sangue) non fanno niente».

Strette tra le mani tiene centinaia di lettere, documenti e richieste di aiuto, le sventola all’aria, le rilegge e poi le posa in un angolo quasi a voler dare a quei gesti il significato della sua battaglia finora sempre persa. «Ho segnalato decine di volte il problema, prima ad Abbanoa, che mi ha liquidata dicendomi che non può intervenire in un’area privata. Poi mi sono rivolta ai proprietari del terreno, anche loro parte lesa, perché il tubo che perde non è il loro, bensì del condominio di via Donatori di Sangue, che ne usufruì durante i lavori di costruzione dell'edificio e che al termine di questi non ha mai provveduto a rimuoverlo». Oltre il danno la beffa. «Anni fa mio marito concesse alla ditta che stava costruendo la palazzina di far passare il tubo dell'acqua in questione nella nostra proprietà – racconta la donna – Doveva essere una soluzione temporanea, ma il tubo non è stato mai rimosso e ora perde come un colabrodo. Per giunta è collegato alla condotta principale quindi se viene chiusa l’acqua lascia a secco l’ intero palazzo».

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