Siniscola, la protesta: «Settore agropastorale in totale abbandono»
Gli allevatori baroniesi chiedono l’intervento della politica Marrante: «Iter lunghi che bloccano il nostro lavoro»
SINISCOLA. Dopo le proteste sollevate nei giorni scorsi dai pescatori di La Caletta che si sentono abbandonati dalla Regione, ad alzare la voce a Siniscola questa volta è il comparto agropastorale che dopo una lunga e torrida estate dove è stato ridotto anche l’apporto irriguo della diga del Maccheronis, fa i conti anche con i problemi legati alla siccità. Gli allevatori baroniesi sono in affanno e chiedono al mondo politico regionale e in particolare all’assessore agricoltura di ricordarsi anche di questo lembo dell’isola. Mondo delle campagne e settore pesca, fanno entrambi capo all’assessorato retto da Elisabetta Falchi «ma dal suo insediamento, il nuovo esecutivo, non si è mai spostato sulla costa orientale per sentire da vicino le problematiche di un territorio che ha tante potenzialità inespresse e che non vive solo di turismo» dice Giuseppe Marrante titolare assieme ai familiari di un azienda agricola a Siniscola. L’allevatore, lamenta i soliti ritardi nell’erogazione delle quote e del benessere animale ma soprattutto il fatto che le pratiche di rimborso per i pastori sardi, vengano compilate a Roma. «L’Argea nuorese è abbastanza celere nell’istruire le nostre pratiche – spiega l’allevatore – ma tutto viene vanificato dalla lentezza con cui poi, l’iter prosegue negli uffici della capitale. A nulla sono serviti i nostri appelli all’assessorato all’agricoltura per farsi portavoce di queste lamentele – continua Marrante – così siamo costretti spesso a fare ricorso a prestiti bancari per superare le difficoltà non riuscendo quindi a migliorare le aziende e a metterci al passo della concorrenza. Penso che le varie emergenze legate al settore agricolo e al mondo della pesca – prosegue l’allevatore – possano essere affrontate in un seminario o in un incontro da svolgersi qui a Siniscola con i vertici regionali dell’assessorato. Un territorio martoriato da una profonda crisi economica merita un occhio di riguardo chiediamo al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore Elisabetta Falchi di farsi carico delle proteste degli operatori locali e che abbiano la cortese attenzione di promuovere un incontro per ascoltarci. Noi non siamo e non vogliamo essere cittadini di serie B».