Lula rinnova “Sas animas” i riti in onore dei defunti
Il comitato è impegnato nella preparazione di piatti tipici della tradizione “Maccarrones de errittu” e “pane durche” verranno distribuiti a tutto il paese
LULA. In paese si rinnova la ricorrenza di “Sas animas”, per ricordare il defunti. La comunità lo fa seguendo un protocollo che viene da un lontano passato, sicuramente originale nella forma e nei contenuti, non riscontrabile in altre realtà. Secondo consuetudine dal 21 ottobre, il comitato (quest’anno composto dalla prioressa Raimonda Fois, Maria Ladu, Lina Sanna e Matteo Albino Goddi, unico maschio de sa tripide a battos pedatzos, che ruota fra quattro famiglie), coadiuvato “dae sas partes” e da altre donne volontarie, ha iniziato subito a lavorare assiduamente in vista della data del 2 novembre, giorno in cui si onora la memoria dei defunti del paese.
Sono venti giorni di intensa attività, suddivisi in due fasi. Nella prima, a partire dal 21 sino al 27 ottobre viene realizzata una autentica montagna di “maccarrones de errittu”, una tipica specialità lulese, ottenuti con la pasta lavorata a mano col supporto del ferro (errittu) per la lavorazione a maglia.
«Fino alla fine del mese dovremo prepararne circa 100 chili» dicono Maria Ladu, Lina Sanna e Tatana Porcu, figlia della prioressa Raimonda Porcu, nel ringraziare i collaboratori e tutti quelli che tendono una mano offrendo soldi e quanto è necessario per il particolare cerimoniale. “Sos maccorrenes”, giorno per giorno, vengono cucinati e serviti su piatti fumanti che poi andranno distribuiti alle famiglie del paese.
La prima fase dei riti della tradizione si chiude poi con la distribuzione di “su pane durche” (meglio noto su coccone), altra specialità gastronomica lulese.
Per le donne del comitato, che preparano, cucinano e distribuiscono le due specialità, sono giorni di lavoro disinteressato, senza orologio, con brevi soste solo per la preghiera e la recita del rosario.
È il modo di ricordare tutti i defunti, senza distinzione, nel rispetto della memoria, dell’appartenenza nell’uguaglianza, valore ancora sentito nelle piccole comunità.
Conclusa questa prima fase, dal 1° novembre le donne portano avanti il novenario, nove giorni di preghiera e riti commemorativi. L’ultimo atto, finito il novenario, nella sede sociale di via Lenin, sarà offerto il caffè e su cocconeddu lugulesu, altra specialità locale. Il tutto in suffragio dei defunti che continuano a vivere nei ricordi e nelle preghiere dei propri cari.