«L’ennesima conferma dell’abbandono dello Stato»
NUORO. È in un coro di no la risposta all’ipotesi che la caserma di Pratosardo venga destinata a ospitare i migranti in fuga dal proprio paese d’origine in luogo della Brigata Sassari. Enti,...
NUORO. È in un coro di no la risposta all’ipotesi che la caserma di Pratosardo venga destinata a ospitare i migranti in fuga dal proprio paese d’origine in luogo della Brigata Sassari. Enti, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali sono sulla stessa lunghezza d’onda e affermano che il programma iniziale di portare la Brigata Sassari a Nuoro non può e non deve essere abbandonato, appellandosi al senso di responsabilità di chi è chiamato a decidere. «Non si può pensare che una struttura nata e pensata per ospitare militari, possa essere destinata ad altro uso», è il pensiero di Agostino Cicalò, presidente della Camera di commercio. «Se malauguratamente il ministero avesse deciso di non inviare più i militari – aggiunge Cicalò - bisogna ragionare prima di adottare soluzioni dettate dall’emergenza, senza un minimo di pianificazione. Quando il flusso migratorio sarà finito, che ne sarà dell’edificio?». «Con tutto il rispetto per i profughi – afferma il direttore di Confcommercio, Gianluca Deriu - rappresenterebbe l’ennesima presa per i fondelli per Nuoro. Non si tratta solo della caserma, ma di tutto il progetto, che riguarda anche l’utilizzo dell’ex Artiglieria. L’ipotesi di ospitare migranti in città non sarebbe incompatibile – aggiunge - ma la domanda è: sono mai esistiti questi 300-400 militari o sono stati un miraggio, una falsa promessa?». E di «ennesima conferma dell’abbandono del territorio da parte dello Stato», parla il presidente di Confesercenti, Dario Capelli. «Per anni – dichiara - ci hanno detto che sarebbero arrivati centinaia di soldati e noi, a questo punto possiamo dire ingenuamente, ci eravamo convinti che avrebbero potuto rappresentare, se non una soluzione, almeno una boccata d'ossigeno importante per le nostre attività stremate da una crisi infinita. Francamente – conclude Capelli - la soluzione prospettata ci sembra la peggiore possibile, un’incognita pericolosa sia sotto il profilo economico che su quello sociale». “Scippo” è invece il termine utilizzato dal segretario della Cisl, Michele Fele. «La caserma – spiega – era stata voluta dall’ex ministro Arturo Parisi proprio a dimostrazione che lo Stato non smobilitava da Nuoro. L’arrivo di 400 militari avrebbe portato un indotto considerevole e in ogni caso nulla avrebbe vietato di ospitare i profughi in un territorio in via di spopolamento come il nostro». Stessa posizione del segretario della Cgil, Salvatore Pinna: «Credo che la struttura debba essere destinata alla Brigata Sassari, anche se abbiamo il dovere morale di dare asilo ai profughi per i quali si possono trovare altre soluzioni».