La Nuova Sardegna

Nuoro

«No ai profughi nell’ex carcere»

«No ai profughi nell’ex carcere»

Turbolenze in Comune: Unidos, che fa parte della maggioranza, contrario alla proposta del sindaco

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MACOMER. Il gruppo Unidos, che fa parte della maggioranza che amministra il comune di Macomer, non condivide l’ipotesi di utilizzare l’ex carcere chiuso da oltre un anno per ospitare i profughi in fuga dalle zone di guerra e dalle persecuzioni. Lo fa con un comunicano nel quale spiega i motivi del dissenso tra i quali indica anche i rischi per la sicurezza e la possibilità di tensioni sociali. «In seguito alle dichiarazioni del sindaco sulla possibilità di utilizzare il carcere come centro di accoglienza per migranti – si legge nel comunicato del gruppo –, il gruppo Unidos intende manifestare un fermo dissenso a tale ipotesi. Certamente queste persone in difficoltà vanno aiutate, dopo essersi accertati della reale provenienza da zone di guerra o di difficoltà, a differenza di chi utilizza questo delicato momento storico per approfittare della situazione sbarcando in paesi come l’Italia per compiere crimini di vario genere. A questo si somma la carenza di opportunità economiche e di lavoro che favorisce e amplifica la possibilità che insorgano comportamenti criminali».

La preoccupazione è che in mancanza di lavoro e di prospettive si abbiano episodi di criminalità. Il gruppo ribadisce poi la necessità di sostenere la solidarietà nei confronti di chi effettivamente ha bisogno, ma pone l’accento sul modo di gestire le cose e richiama quanto ha detto in proposito il leader del movimento Unidos, Mauro Pili: «Si tratta di un piano scellerato e frutto solo di un retaggio statale che vede la Sardegna come cayenna, una volta per i mafiosi, una volta per i migranti. A Roma pensano di poter isolare i profughi e migranti in genere nella nostra regione solo con lo scopo di allentare la pressione sul resto del continente. La realtà, come si è dimostrato in questi ultimi giorni, è completamente diversa sottoponendo agenti e forze dell’ordine a un impegno oltre misura per contenere i migranti nei porti, visto che l’unico loro obiettivo era quello di lasciare il territorio sardo. Si tratta di un comportamento del Ministero davvero irrazionale e scandaloso. Spendono soldi per trasferire i migranti in Sardegna e poi dopo giorni di tensione sono costretti a spenderne altri per trasferirli. Uno spreco di risorse pubbliche inaudito che completa quello della chiusura delle carceri di Iglesias, Macomer e Quartucciu».

Il gruppo ribadisce la necessità di aiutare le popolazioni che scappano da guerra e fame accogliendole in strutture diverse dal carcere. Ritiene inoltre che sia assurdo frenare lo spopolamento di Macomer e della zona con i migranti «perché sarebbe il fallimento della politica, che deve tutelare i cittadini onesti e far sì che questi, soprattutto i giovani, rimangano nella loro terra d’origine per evitare che la nostra isola si isoli sempre di più». Da qui la necessità di «riflettere su modi e luoghi per accogliere i migranti evitando che l’emergenza sia utilizzata per by passare le ordinarie procedure e il buon senso, ma soprattutto che l’emergenza non crei un’altra emergenza». (t.g.t.)

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